Crazy to Marry (1921) di James Cruze era una delle proiezioni molto attese della scorsa edizione del Cinema Ritrovato, ma a causa di problematiche legate al viaggio della pellicola tutti gli appassionati di cinema muto e di cinema comico erano stati lasciati in sospeso. Quest’anno, invece, l’ultimo film con protagonista Roscoe ‘Fatty’ Arbuckle è riuscito ad arrivare e ad essere proiettato in sala. Un film che secondo Gian Luca Farinelli è un vero esempio di cinema ritrovato. 

La storia vede al centro della narrazione le vicende di cui è protagonista il dottor Hobart Hupp (Arbuckle); ad un secondo livello c’è la giovane Estrella De Morgan (Laura Anson). La madre della ragazza vuole costringerla a sposare il dottore, entrambi però sono innamorati di altre persone e cercano in tutti i modi di fuggire dalla costrizione matrimoniale e a convolare a nozze seguendo esclusivamente i loro sentimenti.

L’umorismo è per lo più fondato sulle gag relative all’aspetto fisico di Arbuckle e alla mimica, sua e di Lila Lee, a metà fra circo e vaudeville. Il personaggio del dottor Hobart Hupp vede nel corso del film una crescita progressiva: all’inizio sembra innocuo e non particolarmente arguto, ma sul finale, portato all’esasperazione dagli eventi, diventa finalmente un essere capace di astuzie. Questo tuttavia non basta a far percepire il film come particolarmente esilarante. Si potrebbe anche pensare che, blasfemamente, il suo elemento di maggior intrattenimento siano le eccessive didascalie di dialogo.

La parte più entusiasmante della proiezione è stata l’arrangiamento musicale di Donald Sosin, che per l’occasione ha anche scritto e cantato alcune parole d’accompagnamento.

La copia di Crazy to Marry che è stata presentata è l’unica ad oggi conosciuta come sopravvissuta, su sei bobine ne mancano solo due. La pellicola, digitalizzata dalla Cinémathèque Royale de Belgique, è di origini russe e durante il regime sovietico (dal 1925) venne proiettata più volte nelle sale cinematografiche.

Come ormai è fin troppo noto, a causa dell’accusa di stupro e omicidio nei confronti di Arbuckle sia l’attore che il film (immediatamente ritirato), subirono gravi conseguenze. Arbuckle, reietto e dimenticato, venne assolto il 12 aprile 1922 dopo tre processi, ricevendo anche le scuse formali della giuria, ma tutto ciò non bastò per risollevare il morale e la carriera dell’attore.

Eliminato Arbuckle, fu l’inizio della Motion Picture Producers and Distributors Association, guidata dal moralista benpensante Will H. Hays. E come scrive Mariann Lewinsky, all’interno del catalogo del Festival, il “suo primo atto da presidente della neonata associazione è l’immediata cancellazione di tutte le proiezioni e le prenotazioni dei film di Arbuckle, per un totale di quasi diecimila contratti”.