Già due anni fa il pubblico del Future Film Festival aveva avuto occasione di riscoprire il mondo di Lupin III sotto la mano ruvida e spietata di Takeshi Koike con Lupin III: Jigen’s Grave Marker, doppio episodio pilota per una nuova serie spin-off sul ladro gentiluomo e i suoi amici. Lo avevamo recensito con entusiasmo e quest’anno il regista pulp giapponese padre dell’adrenalinico Redline è tornato a sporcare la Sala Scorsese del Cinema Lumière con la pioggia di sangue di Lupin III: Goemon – The Splash of Blood.

Come si evince dal titolo se due anni fa il protagonista era il pistolero Jigen, questa volta è il solitario e taciturno samurai Goemon ad essere il fulcro della vicenda. E in questa differenza Koike ci costruisce due mondi. In Jigen’s Grave Marker è l’intelligenza a vincere contro il talento, l’occhio attento al dettaglio che svela il punto debole per la contromossa a sorpresa. Qui invece è tutto legato alla sfera trascendentale, al non detto, al codice d’onore del guerriero orientale, all’autodisciplina del corpo e dello spirito. Goemon non è uno stratega ma non agisce neanche di impulso. È pura concentrazione per portarsi oltre i limiti imposti dalla natura, esattamente come la sua spada Zantetsu, che è l’impossibile che diventa effettivo, il sogno d’infanzia che diventa realtà: una spada capace di tagliare qualunque cosa.

Ed è proprio il massacro che la spada scatena nelle mani del samurai ad essere la vera perla di questo nuovo doppio episodio. Eravamo abituati a immagini edulcorate di Goemon all’azione, figlie della censura anni Ottanta, con quegli squarci bianchi su sfondi neri seguiti dai suoi avversari che svenivano con i vestiti ridotti a brandelli. Il cavolo svenire, qui si muore. Tra sangue, budella e arti mozzati. Sotto la pioggia. Che gioia. Ma anche il momento in cui Lupin, Jigen e Fujiko ammirano l’enorme refurtiva dell’ultimo colpo fumando hashish da un bong e ubriacandosi di whisky, è già di per sé il regalo più grande che un fan di lunga data potesse mai desiderare, il premio per aver sopportato per anni la versione da pomeriggio su Italia1 di tutto ciò.

Koike sta raccontando le avventure di Lupin III nel modo giusto, nel modo che tutti aspettavamo da sempre, nell’unico modo che avrebbe dovuto essere. Speriamo di vedere presto altri episodi di questa fantastica rinascita, compiuta a 50 anni esatti dal debutto su Weekly Manga Action dell’omonimo manga del suo creatore Monkey Punch.