Hans von Gerstikow (Hans Holt) è molto innamorato di Sybill Braun, figlia di un ricco industriale (Otto Wallburg), bisbetico e bacchettone, che non lo ritiene all’altezza della sua prediletta. Sixtus Braun è infatti convinto che tutti gli uomini che avvicinano la ragazza non solo non siano adatti a lei, ma abbiano soprattutto un interesse economico più che sentimentale. Hans fa di tutto per dimostrargli di non essere un semplice playboy, ma non viene creduto e cerca continuamente di passare qualche momento con Sybill. Si inventa persino di far richiamare un diplomatico in ambasciata per potergli rubare il posto a teatro e sedersi vicino alla sua amata.

Le cose degenerano quando Hans inganna sentimentalmente un'altra ragazza. La sua vittima è Katharina, la domestica più umile e sottopagata dell’enorme e vasto palazzo in cui vivono i Braun. Hans le si presenta come l’autista di se stesso e non come un 'signore'. La ragazza, pensando di aver trovato l’amore, lo accoglie nella sua stanzetta, usa i suoi unici risparmi per aiutarlo e gli racconta i suoi sogni, ma l'uomo non sta facendo altro che approfittarsi di lei per raggiungere l’amata. Nel ruolo di Katharina, Franziska Gaal – qui all’ultimo dei tre film di grande successo realizzati insieme al regista Hermann Kosterlitz, il produttore Joe Pasternak e lo sceneggiatore Felix Joachimson – è una commovente Cenerentola che conquista con i suoi occhioni ingenui, le espressioni del viso e i movimenti goffi. 

Rispetto ad altre commedie musicali di registi tedeschi in esilio dopo il 1933, Katharina – die Letzte, pur mantenendo un’elegante leggerezza, tratta alcune tematiche sociali con maggiore profondità. Accenna ad alcuni problemi come la disparità sociale, l’analfabetismo, le difficoltà economiche, ma anche le angherie e le prepotenze tra le persone. C’è un momento in cui, dopo una lunga discussione, a Katharina viene chiesto di scegliere a chi, fra gli altri domestici, lasciare la sua domenica di riposo. Tutti rimangono attoniti dalla decisione della ragazza di tenere la giornata per sé. Come può una ragazza come Katharina, abituata ad accedere alle case signorili solo dall’entrata posteriore e a mangiare su uno sgabello nelle cucine senza neanche potersi sedere al tavolo con gli altri domestici, avere dei desideri di indipendenza? Ciò che stupisce e alleggerisce la narrazione è proprio questo, Katharina è come una Gelsomina o una Cabiria. La vita e le persone continuano a ferirla e a spingerla sempre più in basso, ma più giù di così non si può andare e, invece di disperarsi, sogna di risparmiare abbastanza per comprarsi una mucca e fare ritorno alla vita in campagna. Trattandosi comunque di una commedia che vira verso la spensieratezza e la comicità, la purezza d’animo della protagonista la porta infine a ottenere il suo lieto fine.