Pochi anni prima della Seconda guerra mondiale Ge Weilong lascia Shanghai e si trasferisce a Hong Kong per terminare gli studi. Con i genitori rimasti in patria per mancanza di lavoro, si trova da sola ed è costretta a chiedere aiuto alla ricca zia, con cui la famiglia non è in buoni rapporti. Weilong viene dunque ospitata da Lady Liang, entrando in un mondo fatto di ricevimenti, lusso, rapporti turbolenti e passioni nascoste.

Dopo Love in a Fallen City (1984) e Eighteen Springs (1997), Ann Hui, uno dei nomi più importanti della New Wave hongkongese degli anni Ottanta, torna a trarre spunto dalla scrittrice Eileen Chang, in questo caso con il primo racconto breve da lei scritto, Aloeswood Incense: The First Brazier. Love After Love (presente su MUBI) mette in scena la Hong Kong della prima metà del Novecento, un'oasi agiata e un conglomerato di culture e tradizioni diverse, dove Oriente e Occidente si incontrano ma a prevalere sono i costumi dell'aristocrazia britannica.

La villa della zia, immersa in una natura tropicale, è colma di mobili finemente intarsiati, costumi e gioielli pregiati, vistose abat-jour, sofà e tendaggi variopinti, mentre la vita scorre tra gite al mare, ricevimenti, balli e partite a mahjong. È la rappresentazione di un paese condotto sulla via dello sfarzo, avamposto della élite occidentale. Un'eleganza accentuata dai movimenti di macchina e dalla fastosa e vivace fotografia di Christopher Doyle, storico collaboratore di un altro dei grandi registi hongkongesi, Wong Kar-wai.

Ma questa raffinatezza compositiva e scenografica posta in estremo rilievo non è che una coltre che nasconde un'anima feroce, fatta di ipocrisie, confusione e istinti, attorno alla quale Ann Hui dispiega un torbido melodramma sui sentimenti inappagabili e sul risveglio dall'innocenza. Ge Weilong, in arrivo da Shanghai, si scontra con un mondo completamente diverso da quello di appartenenza e soprattutto con un nuovo stile di vita. Se da una parte non impiega molto ad abituarsi agli agi che la villa le offre (incantata dagli abiti presenti nella sua stanza), ben più difficile è comprendere e accettare le oscure dinamiche che regolano i rapporti e che smorzano gli affetti.

L'algida Madame Liang domina l'abitazione tirando i fili e decidendo le sorti dei personaggi che le gravitano attorno, puntando il giovane studente, amico della nipote, come una preda da catturare, mentre gli uomini presenti sono dei playboy tormentati (come George Qiao, che seduce ogni donna gli capiti a tiro e che ruba il cuore di Weilong) o degli anziani dalle molte concubine. In quella società narcisistica l'amore sembra sopraffatto da fugaci passioni, calcoli e compromessi, che rendono il futuro già scritto. Lo impara a proprie spese la giovane ragazza, costretta a rivedere la propria candida visione dell'amore e a carpirne i giochi di potere.

La danza di tradimenti, incontri e pulsioni che si insinua al di sotto della superficie splendente si riverbera nell'immagine e nelle tensioni che genera. Si affacciano misteriose crepe, come le fugaci sparizioni di oggetti e persone, nell'attimo in cui la testa si volta, o i flashback che evocano i fantasmi di un passato lontano. Le ellissi e le pause portano a una cristallizzazione di un presente che sembra già trascorso, immortalato in fotografie appese alla parete come nell'Overlook Hotel di Shining. Tramite queste tensioni, Love After Love rievoca il destino di Hong Kong, frammentato, caotico e segnato.