Va bene, Visioni Italiane è finito da un po’ ma noi di Cinefilia Ritrovata siamo rimasti colpiti dal nuovo lavoro in animazione stop-motion dello Studio Croma presentato durante il festival: La leggenda della torre. Già alla scorsa edizione avevamo notato il team bolognese composto da Guglielmo Trautvetter, Giacomo Giuriato, Matteo Burani e Pier Paolo Paganelli e li avevamo intervistati alla presentazione de La valigia, racconto struggente di un anziano alle prese con le sue memorie. Quest’anno il loro film ha tinte decisamente più comiche, con colori molto accesi e caricature che puntano al grottesco in senso umoristico piuttosto che malinconico. Ne La leggenda della torre i Monty Python incontrano una Morte di bergmaniana memoria, unendo la realtà storica di Bologna (la nascita della torre degli Asinelli durante il Medioevo) alla fantasia di matrice favolistica. Guglielmo Trautvetter ha accettato di scambiare quattro chiacchiere con noi in merito al film.

Com’è nata l’idea di fare un cortometraggio in stop-motion sulla torre degli Asinelli?

Noi nasciamo come studio qui sul territorio e da quando abbiamo cominciato a lavorare nell’animazione abbiamo sempre desiderato raccontare una storia che parlasse della nostra città, qualcosa che ci appartenesse culturalmente. Scoprendo che Emilia-Romagna Film Commission aiutava a produrre opere d’animazione che parlassero del territorio, abbiamo rispolverato un po’ la storia della città e abbiamo scoperto l’esistenza di questa leggenda sulle due torri. Assieme ad Articolture (che ha curato la produzione del corto) abbiamo deciso di realizzare il progetto.

Rispetto a La valigia avete studiato e sviluppato nuove tecniche?

Prima de La leggenda della torre non avevamo mai affrontato un lavoro che contenesse dialoghi. Ne La valigia le immagini sono accompagnate da una voce off che racconta i pensieri del personaggio, ma per questo film avevamo bisogno di dialoghi tra la Morte e Asinelli. Abbiamo deciso quindi di provare una nuova tecnica che ci permettesse di far parlare i personaggi: li abbiamo dotati di labiale grazie alla plastilina, ispirandoci alla Aardman Animation. Non sapevamo però che questa tecnica richiedeva molto più tempo per essere animata e quindi abbiamo un po’ sforato con i tempi di produzione. Poi grazie anche all’aiuto di vari collaboratori esterni abbiamo implementato la parte di post produzione facendo largo uso di matte painting digitale sugli sfondi, cercando di dare un look più realistico ai cieli e agli elementi di background.

Uno dei puppet più interessanti dal punto di vista del design è sicuramente la Morte. A cosa vi siete ispirati per la realizzazione visiva di questo personaggio?

Volevamo un look che la facesse sembrare una creatura millenaria, allo stesso tempo chiaramente riconoscibile, ma senza avere un aspetto già visto, quindi abbiamo tenuto degli elementi classici come la lunga tunica nera combinandoli con elementi inventati da noi. Per esempio abbiamo deciso di non darle la solita falce ma un altro elemento distintivo: un borsello che dovrebbe contenere tutto il suo sapere arcano. Per il viso ci siamo ispirati al chauliodus sloani, il cosiddetto pesce vipera, creatura delle profondità degli abissi che vive totalmente al buio e attira le sue prede creando una luce ingannevole. Tali caratteristiche ci sembravano affini con il personaggio della Morte della nostra storia e ci hanno subito convinti che fosse una scelta azzeccata.

Agli Oscar di quest’anno tra i nominati come miglior film d’animazione (premio poi vinto quasi scontatamente da Inside Out) ci sono state ben due pellicole in stop-motion: Shaun, vita da pecora – Il film e Anomalisa, quest’ultimo tra l’altro realizzato anche grazie al crowdfunding. Cosa ne pensi? Secondo te è un buon segnale per l’animazione a passo uno?

Lo spero. Anche se alla fine ha vinto il film della Pixar penso che l’animazione stop-motion stia raggiungendo un pubblico sempre più ampio. Ed è grazie anche alla rivoluzione digitale che ha permesso a questa vecchia tecnica di tornare in vita, mantenendo però il suo look materico che da sempre la caratterizza e la rende un movimento animato caldo ed emozionante.

Progetti futuri?

In questo momento stiamo lavorando ad una mini-serie di cinque episodi, della quale però non si possono ancora rivelare i dettagli. E poi si vedrà, speriamo di riuscire entro l’anno a tirare fuori nuovi prodotti e sperimentare nuove tecniche, per scoprire meglio il mondo dell’animazione stop-motion.