Destinato a frustrare le aspettative di un tradizionale film natalizio di buoni sentimenti, Ben Is Back racconta di Holly (Julia Roberts), che vede tornare a casa inaspettatamente per le feste il figlio Ben (Lucas Hedges), ospite da un paio di mesi di un rehab per tossicodipendenti. Nonostante il parere degli altri familiari, spaventati da una possibile ricaduta del ragazzo e dalle conseguenze di una sua permanenza lì, un'entusiasta Holly decide di farlo restare, convinta di poterlo prendere sotto la sua ala protettrice e proteggere dal mondo esterno.

Ben Is Back comincia come un racconto domestico dai toni naturalisti e quasi documentaristici, con macchina a mano, inquadrature sghembe e una fotografia livida. Peter Hedges, oltre che regista (e padre di Lucas), è uno sceneggiatore accorto e si vede: sul canovaccio di un dramma familiare classico, innesta nelle pieghe del dialogo alcune riflessioni affatto banali sul ruolo materno. Così il perdono si fa tendenza alla mancanza di responsabilità, la cura diventa infantilizzazione e la protezione porta all'inganno, verso sé e i propri cari.

In questo è coadiuvato dalle ottime prove di Julia Roberts e Lucas Hedges. Roberts lascia da parte i manierismi che l'hanno resa adorabile nella memoria collettiva degli spettatori e trova una cifra emotiva più profonda, non disdegnando di rasentare a tratti la sgradevolezza. Hedges, ormai specializzato in contesti familiari complicati, dopo Manchester by the Sea e Tre manifesti a Ebbing, Missouri, offre un'interpretazione minimalista che si mantiene con sagacia sul filo dell'ambiguità fra sofferente vittima del passato e inveterato manipolatore.

Mentre procede verso il finale, Ben Is Back alza progressivamente la posta, e cresce nella coloritura drammatica sino a trasformarsi in un disperato viaggio al termine della notte, con tanto di elementi thriller. Per quanto il crescendo emotivo sia sviluppato in maniera disinvolta, con una parte iniziale e una parte secondaria molto ben coese, il finale non sembra in grado di soddisfare appieno nessuno dei due registri affrontati: basato su un paio di colpi di scena che a livello epidermico avvincono lo spettatore, non ha però l'animo né di portare il dramma in atto alle estreme conseguenze, né di trovare una chiusura raffinata alle dinamiche psicologiche che ha dapprima così abilmente argomentato.

Ben Is Back resta, in ogni caso, il racconto della notte di Natale più atipico si sia visto sullo schermo dai tempi di Decalogo 3 di Krzysztof Kieślowski, e comunque un film attento e coinvolgente, in grado di testimoniare la forza degli affetti familiari al di là di ogni umana imperfezione.