La trentunesima edizione del Cinema Ritrovato inaugura una selezione di pellicole dedicate al giorno del riposo per eccellenza, la domenica. Curata da Alexander Payne e Neil McGlone, collaboratore del compianto Peter Von Bagh, la rassegna propone film provenienti da tutte le parti del mondo, uniti dal filo conduttore dell’ambientazione festiva. La seconda proiezione affianca un cortometraggio del francese Jacques Berr ad una delle opere più sfortunate della nòva vlna cecoslovacca, mescolando commedia e dramma esistenzialista.

            Gai Dimanche, seconda opera di Berr, è istantanea di una domenica povera e spensierata: due vagabondi cercano di sbarcare il lunario, con un campionario di espedienti che richiama su schermo tutte le astuzie escogitate dai grandi della slapstick. Giochi di prestigio, furti e truffe scandiscono i peregrinaggi dei due disgraziati per la campagna francese, improvvisatisi ciceroni di un’ingenua comitiva turistica. Se le gags proposte intrattengono senza stupire, riproponendo situazioni facilmente riconducibili alle trovate di Keaton e Chaplin, colpisce l’eleganza dell’interpretazione di Jacques Tati, alle prese con il suo secondo ruolo davanti alla cinepresa. In perfetta sintonia con il clown Enrico Sprocani, in arte Rhum, il futuro regista fa scorrere agilmente le comiche alla base della narrazione, con una classe in cui è già possibile scorgere il germe delle sue interpretazioni successive.

            E’ una domenica ben più cupa quella di Zabità Nedele, incubo ad occhi aperti sospeso tra pane raffermo, alcol e cattivi ricordi. Arnost, ufficiale dell‘esercito, trascorre ventiquattro ore disperate oscillando tra la consepevolezza della propria miseria e l’ebrezza dell’abuso di potere, sospeso tra la caserma e l‘osteria. Senza nemici da combattere o territori da difendere, al soldato non resta che sfogare la propria frustrazione sui più deboli, sterminando topi a colpi di revolver o obbligando civili ad interrogatori tediosi. Disgustato dalla propria inutilità, Arnost trova rifugio in un vortice di immagini che irrompono con forza nel vissuto quotidiano, prendendo la forma di ricordi o veri e propri deliri.  Esordio di Drahomira Visanova, realizzato a partire da un racconto di Jiri Krenek, Zabità Nedele  è uno dei film maledetti della nòva vlna, riemerso dopo il crollo del regime che denunciava silenziosamente.           

Accostamento agrodolce, la coppia Gai Dimanche e Zabità Nedele porta in scena le due faccie della domenica, giorno del divertimento spensierato ma anche dell’immobilità e del tedio.