Gregorio Zanacchi Nuti
“Un tranquillo weekend di paura” e il corso della natura selvaggia
Anni prima che l’ecologia fosse riconosciuta come tema di rilievo per la comunità mondiale, il Lewis Medlock di John Boorman si lancia in una triste considerazione sul destino del fiume Chatooga, in procinto di essere cancellato con la costruzione di una diga. Il rapporto con la natura che costituisce il cardine di Un tranquillo weekend di paura è però molto più complesso della semplice propaganda ecologista: la comunione con il mondo naturale, cercata più o meno consciamente dai quattro amici nella gita in canoa, non rivela una vita più semplice e pura ma gli orrori della lotta per la sopravvivenza.
Adrenalina senza vita – Speciale “Tenet” I
Il blockbuster di Nolan, ad oggi il più oneroso della sua filmografia, costituisce un ottimo riassunto della strategia adottata dalle grandi produzioni americane per salvare i tent pole movies minimizzando i rischi: superato il reboot, ci si dirige silenziosamente verso il patchwork, brandelli di narrazioni logore tenute assieme da un’idea apparentemente innovativa. Piuttosto che investire realmente sulla rappresentazione di nuove storie, individualità e problematiche, la scelta dei produttori è ingegnarsi per rendere appetibile al pubblico uno spettacolo alla base sempre uguale, eseguito però con maestria quasi ineccepibile. D’altronde, come ci insegna il Protagonista di Tenet, per salvare il futuro bisogna rivolgersi al passato.