Cosa c’è di più puro dell’arte? Eppure per alcuni non è che un trampolino di lancio per raggiungere successo e affermazione personale. Questo capita anche in Nattliga toner di Georg af Klercker dove un conte con velleità poetiche cerca disperatamente di produrre qualcosa che lo faccia ricordare ai posteri. Per farlo è disposto a tutto: prima acquista da un poeta tanto squattrinato quanto datato alcune brevi poesie, poi arriva ad ucciderlo per rubarne il suo capolavoro, un’opera teatrale dal titolo “visioni notturne”. Ma un simile crimine non può passare inosservat: un vecchio amico del poeta assiste a uno spettacolo delle”visioni” e riconosce in essa il vero autore. Accusa dunque il conte che cade subito dopo in una buca e perde la vita: prima di morire confessa però il suo crimine e riabilita il vero autore del testo.

Il film riprende un tema caro al cinema: cosa sareste disposti a fare per raggiungere i vostri obbiettivi? Cosa fareste se aveste il successo a pochi passi e ve lo vedeste sfuggire tra le mani? Il conte non ha dubbi, la morte del  poeta è l’unico modo per raggiungere l’immortalità poetica, poco importa se non giustamente meritata. Non stupisce che Ingmar Bergman amasse molto questo Nattliga toner, è un film costruito sapientemente e ben bilanciato. Eppure potevano esserci molte incognite nel rendere viva la poesia, così strettamente legata alla componente verbale, in un film muto. Come fare? Af Klercker suggerisce al suo attore di mantenere una gestualità intensa, quasi febbricitante, che permette di trasmettere l’emozione che le parole mancanti dovrebbero suscitare nello spettatore.

Dopo aver visto questo film verrebbe quindi voglia di recuperare la filmografia del regista ingiustamente dimenticato, ma basta una rapida ricerca per vedere quanto siano scarse numericamente le opere da lui dirette. La sua è, infatti, una storia triste legata al nome del grande produttore svedese Charles Magnusson con cui Georg Af Klercken collaborò a inizio carriera per poi inimicarselo. Cambiò numerose case di produzione finché queste non vennero acquisite nella neonata Svensk Filmindustri, con a capo proprio Magnusson. Nel 1918 la carriera di Af Klercker era dunque terminata, ma non  senza lasciare questo bel film come eredità.

Nottliga toner è stato presentato nella versione restaurata negli anni ’90 su richiesta di Ingmar Bergman e che include le didascalie che non erano presenti nella copia conservata. Prima della proiezione Jon Wengstrom, dello Svenska Filminstitutet, ha detto che oggi avrebbero probabilmente restaurato il film in maniera diversa ma al contempo ha sottolineato come sia necessario proiettare anche lavori non eccelsi per evitare che alcune pellicole di valore possano restare nell’ombra. Sarebbe infatti stato un vero peccato se a Nattliga toner fosse stato preferito un altro titolo, magari più noto, ma non per questo più meritevole.