“Triangle of Sadness” e l’assioma dell’imprevisto

Film a tesi? Senza dubbio. Programmatico? Totalmente. Telefonato? Tutto il contrario, altrimenti una volta introiettati gli assiomi di base del mondo finzionale sapremmo esattamente dove Triangle of Sadness stia andando a parare, mentre invece le svolte narrative arrivano ogni volta impreviste, con personaggi che seguono archi narrativi logici e consequenziali, ma al tempo stesso altamente soggettivi ed egoriferiti. Östlund non ha in mente di distruggerli, ci fa sperare che si salvino, ma non prima che abbiano smesso di raccontarsela davanti a spettatori che a loro volta se la stanno raccontando, ben poco desiderosi di mettersi nei loro panni.