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L’incompiuto femminismo di “Maria regina di Scozia”
Se è avvilente constatare che oggi come allora la rivalità fra donne si gioca su avvenenza fisica, maternità, virilità e lignaggio dei compagni, si resta dubbiosi sul reale significato femminista delle gravidanze, realizzate e non (chi violenta chi quando Maria rimane incinta?), della fin troppo agevole manipolazione di uomini deboli e dipendenti, ma anche del dominio su altri uomini che mal sopportano sì il potere politico in mano ad una donna, ma lo ostacolano solo se protetti dal branco. Il film, fresco di nomination agli Oscar per trucco e costumi, paga proprio l’atteggiamento irrisolto della Rourke, inspiegabilmente poco interessata a radicalizzare la condanna della condizione femminile che mostra o l’intento di farne una bandiera di femminismo ante litteram, cioè l’esatto opposto.