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02 Settembre 2019, Lorenzo Meloni
“Ema” di Pablo Larraín a Venezia 2019
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Festival
Più di uno spettatore qui a Venezia ha creduto di vedere in Ema una sterzata nel cinema di Pablo Larraín, tentazione comprensibile perché per una volta il regista cileno non mette in scena apertamente nè la Storia nè la biografia, e sostituisce al suo stile consueto, quell’inconfondibile ibrido semi-documentaristico che si ingrigiva mimetizzandosi da materiale di repertorio per toccare ancor più con mano i contesti esplorati, un elegante tocco arthouse che fa proprio in senso ampio il concetto di performance (danza, teatro, street art ecc) e lo pone apparentemente più nelle vicinanze del Suspiria di Guadagnino che non di Post Mortem o Tony Manero.