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“Citizen Rosi” a Venezia 2019
Furio Colombo sostiene che Francesco Rosi sia stato un artista e al contempo un intellettuale. Etichettarlo con una delle due identità, continua, finisce per offrire una visione parziale del personaggio. Rosi preferiva definirsi un cittadino, suggestionato dal titolo scelto per una retrospettiva americana dei suoi film. Due coordinate che spiegano bene l’idea su cui si edifica Citizen Rosi, che di quella rassegna riprende il titolo stesso quasi per ampliarne il discorso sull’impegno civile di un “cittadino militante” che usava la macchina da presa per testimoniare il proprio ruolo nella società. Anima del progetto è Carolina Rosi, figlia del maestro, che, per dare il via al lavoro, rivide assieme al padre tutta la sua opera, con l’obiettivo di raccogliere appunti utili per il documentario.