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“The Furnace” a Venezia 2020
Australia occidentale, ultimi anni del XIX secolo e del regno di Vittoria. Per la prima volta si vedono dromedari solcare le dune dei deserti. Li hanno portati per la corsa all’oro i cammellieri “ghan”, dispregiativo usato dai bianchi anglosassoni in riferimento a chiunque provenga dal Medio Oriente o dal subcontinente indiano: Arabi, Indiani Sikh e Afgani come Hanif, che è riuscito a farsi accettare dagli Aborigeni e ora caccia con loro il canguro e il varano. Animali autoctoni (anzi endemici) del paese in cui vivono, a differenza di quello che cavalca e di lui stesso. Ma The Furnace di Roderick MacKay documenta uno strano caso di acclimatamento: oggi i dromedari che popolano quei deserti sono oltre un milione, e molti australiani hanno nelle vene sia sangue aborigeno che “ghan”.