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21 Marzo 2018, Carolina Caterina Minguzzi
“Ogni opera di confessione” tra affetto e malinconia
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Approfondimenti
Da quanto si evince dal documentario chi popola questa discussa area di Reggio Emilia sono le famiglie di rom, i gruppi di preghiera che riportano in vita luoghi in disuso (per le loro funzioni religiose) e alcune persone anziane. Il protagonista o meglio lo sguardo che, unificandosi a quello del suo spettatore, fa iniziare questo racconto di immagini e suoni, ma senza alcun dialogo, è quello di un uomo d’età avanzata che ha deciso di trasferirsi in un attico che si affaccia proprio su quel complesso di capannoni abbandonato. Un tempo quel complesso abbandonato fu un importante “agglomerato” industriale, specializzato nella produzione aerea e ferroviaria: le officine meccaniche reggiane.