Una delle fiabe trasposte dall’animatrice tedesca Lotte Reiniger (1899-1981) è Aschenputtel (Cenerentola) del 1922, uno dei primi esempi del mestiere artigianale e certosino che l’autrice porterà avanti fino alla morte. Sfidando le dure leggi dell’avvento del sonoro, la creatività di Lotte Reiniger trova nell’accompagnamento parlato e musicale un incentivo per continuare a raccontare storie e fiabe incantate tramite l’uso della silhouette, vero e proprio marchio di fabbrica che, in quanto stile e metodo d’animazione, influenzerà anche le opere di autori contemporanei e poi successivi come Bruno J. Böttge e Walt Disney. Proprio quest'ultimo impiegherà poi gli stessi dispositivi tecnologici adoperati dalla Reiniger per Biancaneve e i Sette Nani.

L’esordio ufficiale di Lotte Reiniger all’animazione avviene nel 1919 con Lornamento del cuore innamorato (Das Ornament des verliebten Herzens) e Amor und das standhafte Liebespaar del 1920. Da qui in poi, la Reiniger si dedica alla produzione di trasposizioni di fiabe, racconti e novelle senza tempo adoperando un paio di forbicine da ricamo, un grande tavolo di lavoro illuminato dal basso e delle silhouette di cartoncino e piombo, animate poi fotogramma per fotogramma tramite l’ausilio di pinzette.

La Cenerentola della Reiniger è una versione cupa, irriverente e agrodolce della fiaba popolare, mostrata visivamente tramite riquadri ritagliati a zig zag, dai contorni spigolosi, delle sorellastre e della matrigna, e dalla trasformazione da serva a principessa della protagonista, qui ambientata sulla tomba della madre sotto un salice piangente. La maestria di Lotte Reiniger conferisce delicatezza e dolcezza alla fiaba dal finale originariamente piuttosto scabroso: non viene infatti mostrato il momento in cui gli uccellini cavano gli occhi alle sorellastre come tremenda punizione divina, la Reiniger si limita al "e vissero tutti felici e contenti" squarciando in due la silhouette della matrigna.

Il risultato è una rara e pregiata opera d’artigianato i cui punti di forza sono soprattutto le fantasiose e innovative transizioni da un quadro a un altro. Aschenputtel é la semplice ma importante premessa di quello che sarà Il Principe Ahmed quattro anni più tardi, in cui le soluzioni narrative si faranno più complesse e spettacolari, grazie al sapiente uso di sovrapposizioni, materiali grezzi come la sabbia e la cera, carta e vetri colorati.