Alessia Carcaterra
“Il ventaglio di Lady Windermere” e la commedia delle cose non dette
Gli sguardi di sottecchi, le occhiatacce, il dettaglio di un orecchio spiato attraverso un binocolo, la visione attraverso una serratura di un elaborato ventaglio che giace sul divano, l’utilizzo di monocoli, lorgnette e finestre raccontano più di quanto non sia necessario fare con le parole e nelle didascalie. D’altronde è la prova della maestria di Lubitsch che affermava: “Un film è bello quando è misterioso, con cose non dette”.
Incontro con Ruben Östlund
L’appuntamento col pubblico, della durata di un’ora, è stato un percorso di rielaborazione delle prime esperienze con il cinema e del rapporto che il regista ha con la sociologia, scienza molto spesso ricorrente nei suoi film e passione trasmessagli dalla figura materna. Dagli esordi sui campi da sci in qualità di regista di video sportivi che gli hanno permesso l’ammissione alla scuola di cinema di Göteborg (anti-bergmaniana per eccellenza, in contrapposizione alla Stockholm Film School) fino alla fascinazione-inquietudine provata durante le proiezioni dei suoi film ai festival di cinema.