Carmen Spanò
Cuori matti. “Cold War” e la musica
La passione tra Zula e Wiktor è attrazione inesorabile, fusione di corpi, desiderio di fuga (da luoghi e condizioni esistenziali limitanti), gelosia e incomprensione, connubio creativo. Dai canti flokloristici riarrangiati dal compositore Tadeusz Sygietyński ai brani jazz eseguiti al pianoforte da Marcin Masecki, la colonna sonora di Cold War definisce la direzione di una temporalità filmica frammentata, fatta di separazioni brusche (i continui stacchi repentini su sfondo nero) e ritorni inevitabili. La vita e la Storia allontanano, la musica evolve e riunisce. Ne è esempio la bellissima Due cuori (Two Hearts), canzone-leitmotiv dell’intero film.
Oggetto (inquieto) del desiderio
Rigore dell’enunciazione, eleganza dello stile, musica significante: il senso di Colazione da Tiffany è già contenuto, in tutta la sua unicità, nella scena iniziale, che fonde elementi narrativi e forme della rappresentazione in un discorso più ampio sull’universo delle relazioni e comportamenti umani. Il personaggio bizzarro di Holly Golightly si declina nel corso della storia come paradigma di ambiguità e fascino. Nell’essenza della sua inafferrabilità, Holly è resa in Colazione da Tiffany, allo stesso tempo, come oggetto del desiderio (quasi) irraggiungibile e come essere tormentato da una profonda inquietudine interiore. Se, da un lato, le mise firmate e ricercate, le acconciature perfette e il portamento soave e raffinato della Hepburn conferiscono al personaggio un’aura di riverente attrazione, dall’altro la sua condizione di solitudine, intrisa di vulnerabilità e desiderio di ribellione, è marcata dall’impiego di Moon River.