Roslyn Heights è una tranquilla cittadina nel distretto di New York, celebre per la scuola di istruzione superiore, dove gli studenti vengono preparati per le inaccessibili Università della Ivy League. Frequentando la Roslyn High School, un posto nelle facoltà top del paese è assicurato. Questo è reso possibile dal lavoro del sovrintendente all’istruzione Frank Tassone, dalla sua assistente Pam Gluckin e da un efficace team di collaboratori.

Tassone (Hugh Jackman) sembra realmente interessato al benessere dei propri studenti; pretende di conoscerli, capirli e stimolarli. È una figura a prima vista inattaccabile, stimato da tutti. La storia ci insegna che spesso però, dietro ad una facciata di finta perfezione, si nasconde la corruzione. E anche nel caso di Tassone, è questa la scomoda verità. Perché andando oltre i primati accademici e i record nazionali, si rivelano individui che hanno approfittato della propria posizione per scopi personali. La prima ad essere smascherata è la Gluckin (Allison Janney); il secondo a crollare sarà il sovrintendente.

Tassone è uno showman; ogni giorno indossa una maschera resa senza tempo dalla chirurgia plastica. Tutto in lui è artificiale, dal sorriso ai completi immacolati che concorrono a raggiungere l’effetto sperato: quello di piacere ad un’audience rappresentata, in questo caso, dai colleghi e i genitori degli studenti. È infatti grazie a questa minuziosa messa in scena, quasi teatrale, che Tassone riesce ad ammaliare chiunque incontri e sarà la sua apparenza, il suo agire sicuro, a salvarlo in un primo momento. Nessun sospetto ricade su di lui quando la Gluckin viene scoperta per un infantile errore del figlio.

I colleghi non fanno domande quando il sovrintendente evita il coinvolgimento della polizia sull’accaduto: “È per il bene della scuola – dice - uno scandalo nuocerebbe alla nostra reputazione, pensate agli studenti”. In realtà, chi Tassone cerca di proteggere è solo se stesso: come la Gluckin, l’uomo ha usufruito di ingenti somme di denaro destinate al budget della scuola, per voli transatlantici e un lussuoso appartamento a Park Avenue. Tassone è un’ipocrita, che recita la parte del cittadino modello in pubblico, ma che nasconde la propria identità, mentendo a chiunque faccia parte della sua vita, dai cittadini di Roslyn, al giovane amante. Il sovrintendente cela anche la propria sessualità: i partner maschili non rientrano nel copione perfetto che si è costruito e così li nasconde.

Ma la commedia interpretata da Tassone è destinata a risvolti drammatici. Sarà una studentessa della Roslyn a far luce sulla verità, preferendo rischiare, piuttosto che tacere: studiando minuziosamente ricevute archiviate da anni, la studentessa nota spese insolite e inizia ad investigare. Paradossalmente, è Tassone ad incitare la ricerca della ragazza, suggerendole di aspirare a qualcosa di più significativo, rispetto ad un semplice articolo per il giornale scolastico. Sono le stesse armi con cui il sovrintendente ha costruito la propria reputazione a ritorcerglisi contro.

Traendo ispirazione da una storia vera, il regista Cory Finley realizza una pellicola lineare che rispetta i canoni del film d’inchiesta e che, pur non sorprendendo, riesce ad intrattenere. Il film è retto da un magnifico Hugh Jackman, mai visto in un ruolo così sfaccettato, impassibile di fronte all’inoppugnabile verità, che non abbandona la falsa uniforme del perbenismo neanche quando si trova dietro le sbarre: anche in prigione Tassone si prende cura del suo aspetto e legge Dickens, attenendosi a quello che ci si aspetta da lui. Ed è proprio la pressione, la convinzione di essere costantemente con gli occhi puntati addosso, a rovinare l’uomo. La sconveniente parabola di Frank Tassone si conclude così come era iniziata, su un palco, con i riflettori ad illuminargli il volto in maniera irreale. Questa volta però, lo scenario è frutto della sua immaginazione: Tassone aderisce ad un ruolo che ormai non esiste più.

Presentato in prima mondiale al Toronto Film Festival e ora sugli schermi del London Film Festival, Bad Education è un’opera che, denunciando i falli del sistema e la corruzione degli individui, ricorda ancora una volta come ogni uomo rivestito di autorità sia destinato a fallire perché non più in grado di controllare l’unica forma di potere realmente importante: quella esercitata su se stessi.