Cos’è l’amore? Ken Russel prova a rispondere a questo banale quanto spinoso interrogativo attraverso la sua versione del romanzo omonimo di D. H. Lawrence, storia di due donne alla ricerca dell’anima gemella nell’Inghilterra di inizio Novecento.

Le sorelle Ursula e Gudrun Bragwen trovano l’amore ad un picnic primaverile, dopo averne fantasticato a lungo. Ursula, maestra elementare, si invaghisce di Rupert, intellettuale eccentrico, mentre Gudrun finisce tra le braccia di Gerald, erede di una miniera di carbone. I rapporti dei quattro si evolvono su binari differenti, conducendo a idilli e tragedie.

Considerato la prima grande opera di Russell, precedentemente conosciuto soprattutto grazie a documentari realizzati per la BBC, Donne in amore costituisce una gradevole riflessione sul sentimento più venerato e vituperato della società occidentale. Ai continui tentativi di definire e vivere l’amore fa eco una progressiva rarefazione del concetto, che risulta sempre più fantasmatico man mano che Rupert tenta, nei suoi monologhi estrosi, di tratteggiarne la silhouette. L’esito paradossale è inevitabile: ognuno dei protagonisti, nonostante i tentativi di spiegazione, finisce per restare intrappolato nella sua personalissima idea, aprendo la falla da cui il dramma penetra nella pellicola. Amore incompreso è quello di Rupert per l’amico Gerald, che non riesce a concepire il sentimento senza dirigerlo verso una donna, ma anche quello di Gudrun, che prova un’attrazione per l’arte e la vita a cui il compagno è perfettamente alieno.

Russell riesce a completare magistralmente i dialoghi della pellicola, donando agli interessanti spunti forniti dal testo originale una resa d’eccellenza: la messa in scena è curatissima, con una grande attenzione per il dettaglio negli ambienti, tra cui spiccano gli interni della residenza di Gerald, e gli abiti, curati dalla prima moglie di Russell. Fiore all’occhiello del cast attoriale è Glenda Jackson, attrice di teatro famosa per la sua interpretazione di Charlotte Corday nel Marat/Sade diretto da Peter Brooks.  Capace di animare alla perfezione la volubile Gudrun, l’interpretazione le è fruttata un Oscar come migliore attrice alla cerimonia del 1971. Donne in amore è un film completo, stimolante riflessione condotta mescolando momenti convenzionali a incisi dal retrogusto surreale.