Qualche anno prima dell’uscita di capisaldi del cinema come La Passione di Giovanna d’Arco (1928) e Vampyr (1932), Carl Theodor Dreyer si trovava in Germania per girare Die Gezeichneten (1922), il primo sentore di quell’estrema veridicità tipica dell’autore che esploderà poi in tutta la sua essenza nei film successivi.

Conosciuto anche come Pogrom (stando al titolo di distribuzione della copia superstite rinvenuta al Gosdil’mofond di Mosca), Die Gezeichneten è l’epica vicenda di due realtà parallele: quella di Hanne-Liebe (Polina Piekowskaja) che ama il rivoluzionario russo Sasha (Thorleif Reiss), e le vite dei perseguitati ebrei in Russia ("gli stigmatizzati" del titolo italiano, appunto) poco dopo la rivoluzione bolscevica.

Nella pellicola di difficile comprensione iniziale, almeno sul piano sequenziale e narrativo del montaggio, Dreyer fa un uso abbastanza largo (sebbene ancora acerbo) di primissimi piani, dettagli stretti e sguardi in macchina, resi efficaci da alcuni momenti di intensa violenza, come la scena in cui Hanne viene forzata a pregare in ginocchio, l’uccisione di un uomo anziano a colpi d’ascia o gli attimi della rivolta durante il pogrom finale.

Al fine di riportare fedelmente un certo realismo, Dreyer visita con lo scenografo Jens la città polacca di  Lublino dove è presente una vivace comunità ebraica: trae ispirazione dalle architetture degli edifici cittadini e ricrea i set per gli esterni esterni direttamente a Berlino. Non solo, Dreyer impiega figuranti e comparse di diversa nazionalità, realmente scampati alla rivoluzione e alla persecuzione antisemita, tra cui l’attore stanislavskiano e membro del Teatro d’Arte di Mosca Richard Boleslawski.

Die Gezeichneten è stato considerato perduto per diversi decenni fino al suo ritrovamento nel 1960. La copia presentata dal Det Danske Filminstitut, completa di didascalie rinvenute negli archivi svedesi e con le inquadrature ordinate secondo la sequenza originale, è un elemento raro della filmografia di Dreyer e di imprescindibile importanza per ciò che porterà successivamente nella storia del cinema.