“It’s a love story. (…)  Visually it’s good. It’s real and like at the same time.”
Con queste parole l’editore di fumetti descrive la graphic novel disegnata da Marty, il protagonista del film. Ma in realtà non vuole fare altro che autodescrivere il film. Saving Sally – A Very Typical Love Story è una storia a metà tra cartone animato e film vero e proprio.

I personaggi, attori in carne e ossa, vivono in un mondo  popolato da uomini e mostri, dove le colline sono disegnate con la matita. Dove le parole che si pronunciano vengono scritte nell’aria, e si animano diventando quasi delle gif. Dove, la notte, le stelle del cielo si riuniscono a formare dei cuori. È una realtà che, più che altro, è nella testa del protagonista: Marty è un ragazzo timido, un po’ nerd, che sogna di diventare un fumettista. La sua stanza è ricoperta da disegni. Con la sua fantasia colora la realtà che lo circonda, e tutto diventa un cartone animato. Le persone cattive diventano dei mostri e l’aria si riempie di cuori quando la sua migliore amica lo abbraccia. 

Saving Sally, di Avid Liongoren, è stato realizzato da un gruppo di cinque animatori, dopo ben dodici anni di lavoro. È ora in concorso alla tredicesima edizione del Future Film Festival. Non compaiono altro che ragazzi, e mostri. Gli unici adulti dalle sembianze umane sono i genitori di Marty e il suo editore. Anche il ragazzo di Sally è rappresentato per lo più con sembianze mostruose. O meglio, il suo volto è disegnato come se fosse un pene. La storia è ricca di particolari visivi. Sally, ad esempio, è caratterizzata dal rosa e anche la sua stanza è ravvivata solamente da questo colore. Per il resto, infatti, si presenta come se fosse una prigione: ha persino i segni sul muro dei giorni che lei ha trascorso rinchiusa dentro casa.

È un film, quindi, che gioca e scommette tutto sulla grafica, su questo incrocio tra la realtà e la fantasia che si concretizza. Per il resto è davvero “una vera tipica storia d’amore” adolescenziale. Il protagonista è segretamente innamorato della sua migliore amica, Sally, imprigionata dai suoi genitori-mostri. Fantastica di essere il suo supereroe e di salvarla, ma nella realtà non riesce neanche a esprimere i suoi sentimenti. Una storia d’amore estremamente scontata, tanto da risultare noiosa e stucchevole dopo 94 minuti di film. Solo ogni tanto, c’è qualche battuta che fa sorridere.

Insomma, ciò che vediamo è il mondo raccontato attraverso gli occhi di un adolescente. Che ci fa ricordare di come, forse, anche noi prima ci raccontavamo la realtà. Una realtà che ormai è troppo lontana per poterci coinvolgere appieno.