Nessuno sfuggirà, pellicola di De Toth, è un'opera veramente singolare, in quanto racconta il secondo conflitto mondiale, ma lo fa quando esso è ancora in corso, nel 1944. Questo film, di esplicita propaganda antinazista, è ambientato a Varsavia, ma prefigura il processo di Norimberga (1945). Fin dal titolo è possibile percepire il tono di denuncia nei confronti delle atrocità disumane, e la rabbia suscitata dagli orrori dell'invasione della Polonia del 1939, Nessuno sfuggirà: ogni criminale di guerra nazista risponderà delle proprie azioni.

“Il tempo di questa storia è il futuro. La guerra è finita. Come promesso, i criminali di guerra sono stati riportati sui luoghi dei loro crimini per essere processati”. Il film si apre con Wilhelm Grimm, generale delle SS, al banco degli imputati. Parallelamente alle fasi dell’interrogatorio seguiamo, attraverso tre lunghi flashback, la storia della trasformazione di Grimm, da timido insegnate in un piccolo villaggio della Polonia a spietato ufficiale nazista, che torna a lavorare proprio nello stesso villaggio. Prima che egli partisse per la Grande Guerra, la sua fidanzata Marja aveva acconsentito a sposarlo. Reduce dal conflitto, Wilhelm appare una persona diversa agli occhi della sua promessa sposa, che lo respinge. Così il maestro lascia la Polonia per trasferirsi in Germania. Qui, una volta aderito al Partito Nazista, intraprende una carriera da ufficiale, dopo aver tradito il fratello Karl, oppositore del Regime. Tornato in Polonia, sarà causa della morte della figlia dell’amata Marja e del nipote Willie, figlio di Karl, e infine catturato e processato dagli Alleati.

None shall escape è un'opera troppo complessa per essere incasellata in una precisa dinamica di genere, la geometrica struttura in flashback offre un punto di vista che si alterna continuamente tra il soggettivo e l'oggettivo, con i racconti dei testimoni prima e la cinepresa sulle vicende senza voce narrante poi.

Il personaggio di Wilhelm, magistralmente delineato, viene descritto lungo tutto il suo decorso e studiato psicologicamente in quanto individuo escluso dal suo piccolo nucleo sociale, con il quale poi cercherà, senza ritegno, di vendicarsi. Grazie a questa figura De Toth delinea un fenomeno diffuso: la maggior parte delle adesioni al partito nazista sono il frutto della volontà di far parte di un gruppo, non riuscendo a inserirsi nel proprio contesto sociale. Wilhelm nella prima guerra mondiale ha perso una gamba, si sente rifiutato dalla sua fidanzata, dai suoi studenti, dal paese. Annullato come individuo, cerca di rinascere nel partito, illudendosi di potersi creare una nova identità dietro gli slogan nazisti.

Questo film, essendo prodotto durante la seconda guerra mondiale, gode di una prospettiva intima e contingente ineguagliabile.  È percepibile lo spirito di ottimismo, che già si stava diffondendo, riguardo la fine del conflitto, la rivendicazione della giustizia e soprattutto della libertà, osannata fin dall'inizio del film, “non c'è futuro senza libertà”.