50 - Santarcangelo Festival è il nuovo documentario scritto e diretto da Michele Mellara e Alessandro Rossi. Voci, suoni e immagini si fondono per raccontare, come suggerisce già il titolo, i cinquant’anni del più antico festival italiano dedicato all’arte teatrale contemporanea e alla danza. Le interviste raccontano della sua fondazione quando nel 1970 Romeo Donati, sindaco di Santarcangelo, chiama il regista Piero Patino perché organizzi, all’interno del borgo medievale romagnolo, un Festival “internazionale di teatro di piazza”. Mellara e Rossi articolano la narrazione temporale in maniera lineare alternando alle voci di direttori artistici, attori e critici, i molti materiali d’archivio - particolarità stilistica di altri lavori della coppia - che elaborano e rielaborano esteticamente il mondo narrato.

Si passa quindi dal racconto e dalle immagini del teatro politico degli anni Settanta con la direzione di Piero Patino, alla svolta del 1977 con Roberto Bacci e poi degli anni Ottanta i nuovi gruppi, artisticamente a metà strada tra la ricerca e l’impegno sociale, come Socìetas Raffaello Sanzio, il Teatro delle Albe, il Teatro Valdoca e i Teatri Uniti. Le direzioni artistiche continuano a mutare nel tempo come ci raccontano Rita Giannini, Teresa Chiauzzi, Natalino Cappelli e gli altri due protagonisti della tavolata messa in scena come guida all’interno della storia del Festival, che eleva l’intervista ad un altro livello di narrazione.

Il mondo del teatro è in continuo fermento e Santarcangelo, dagli anni Ottanta fino ai giorni nostri, diventa un appuntamento annuale per gli artisti e gli appassionati, un luogo di ritrovo e di espressione. Le strade, i palchi e gli abitanti di Santarcangelo accolgono le masse di fricchettoni e di Capelloni, come li chiamava Pasolini, e per un periodo la cittadina diventa una “Woodstock del teatro”(Roberto Bacci). Al Festival si esibiscono grandi esponenti internazionali e nazionali del teatro indipendente e di quello dell’attore di Leo De Bernardinis. Il teatro si trasforma in performance di attori sempre più a contatto con gli spettatori, si aggiungono le installazioni audiovisive e le arti visive si mescolano fra loro. Le presenze artistiche internazionali si integrano allo spazio pubblico di Santarcangelo e espandono temporalmente la loro attività creando, nel corso dell’anno solare, luoghi di incontro, laboratori invernali, seminari e spettacoli.

I materiali dell’archivio della Cineteca di Bologna, di Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia, di Rai Teche, l’archivio personale di Mario Martone e tanti altri, restituiscono a chi non ha ancora vissuto il Festival un’idea della sua lungimiranza e avanguardia. Così, guardando 50 - Santarcangelo Festival e ascoltando i racconti di alcuni dei suoi protagonisti, emerge il forte intreccio tra arte e vita. E Alessandro Rossi e Michele Mellara, senza alcun tipo di retorica, mettono in scena la complessa e articolata storia del Festival e l’atmosfera politica, sociale e culturale italiana.