Il Cinema Ritrovato segue ormai da anni il lavoro di restauro e riproposizione dei film di André Antoine, regista che forse più di tutti è riuscito a dedicare la sua produzione al naturalismo prendendo però spunto da opere letterarie note e canonizzate. La Terre di Émile Zola (1888) è qui un ennesimo spunto per rappresentare la vita contadina e la spietatezza degli uomini. Come in Italia il Mazzarò di Verga (La Roba del 1880),

Fouan è un vecchio lavoratore della terra che ha accumulato negli anni e con il duro lavoro tutte le terre coltivabili che è possibile guardare. Ma come Mastro don Gesualdo (1889) questo sacrificio lo ha portato ad essere sostanzialmente odiato e ignorato dai figli ("Gesù Cristo", Buteau e Fanny) e dai nipoti. Impossibilitato a coltivare ulteriormente la terra perché troppo anziano decide di dividere la terra dandola ai tre figli in cambio di una rendita mensile. Questa divisione darà il via alla disgregazione della famiglia di Fouan tra torti, furti, violenze e omicidi. A farne le spese più di tutti sono Jean Macquart e la povera Françoise.

Quest’ultima prima dovrà fronteggiare la ferma opposizione del perfido Buteau al matrimonio e infine, dopo essere scampata a diversi tentativi di violenza, sarà uccisa involontariamente proprio da lui. La vicenda non ha lieto fine: i Buteau portano avanti le loro angherie. Resteranno impuniti per la mancata confessione di Françoise in punto di morte e, non contenti, si macchieranno anche del furto del denaro messo da parte dal vecchio padre che finiranno pure per cacciare di casa. Solo e senza un posto dove andare, non voluto da tutti i figli, di cui per altro non si fida più, Fouan morirà solo, stramazzando sui campi a cui ha dedicato tutto il suo amore e la sua vita.

Il finale e la scelta di far morire il vecchio contadino nei campi è la principale differenza tra la vicenda originale e quella di Antoine, una scelta spiegata probabilmente proprio con uno dei dialoghi finali dove il vecchio contadino, ormai stremato, intrattiene un breve ma illuminante dialogo con un pastore che suona più o meno così:

- Lei ha sempre amato la terra non è vero Padre Fouan?
- E cosa mi ha dato in cambio?
- La terra non tradisce, ripaga sempre quanto dato

Da una parte, insomma, gli uomini e il duro destino che non sono minimamente prevedibili mentre, dall’altra, la terra che è sempre in grado di ricompensare gli sforzi e la fatica spesi. Lontano da un’idea di natura matrigna, Antoine chiude la sua versione de La Terre con un ricongiungimento totale con la natura.