Si è conclusa da poco l’undicesima edizione dei Doc Under 30, festival per autori emergenti nel panorama del documentario. Nonostante fosse un’edizione colma di prodotti eterogenei tra loro, oltre che per le tematiche anche per le diverse durate e produzioni, tre delle cinque giurie sono state decise nell’assegnare i loro rispettivi premi a The Good Intentions di Beatrice Segolini e Maximillian Schlehuber. Film che ha così ottenuto il premio di Kinodromo, quello di Doc/it - Associazione Documentaristi Italiani e il premio della giuria DocUnder30, presieduta dal regista Germano Maccioni e diretta dal professor Paolo Noto. Un documentario, forse eccessivamente lungo, in cui la regista, nel ruolo di simil infiltrata, ha messo a nudo la propria complessa situazione familiare, per riuscire a dimostrare che ha il diritto di chiedere spiegazioni riguardo le violenze subite da parte del padre.

Il premio D. E-R è, invece, stato assegnato all’insolito cortometraggio Riski di Otto Reuschel girato, nei pressi della “grande muraglia europea”, a Melilla. Ha come protagonisti dei bambini e degli adolescenti marocchini che, dopo essere scappati di casa e aver raggiunto le barriere della città autonoma, vogliono salpare verso le coste Spagnole inseguendo il miraggio di una vita migliore. Seppur di breve durata (12 minuti) è un film capace di denunciare la feroce realtà che abita la costa orientale marocchina.

Il premio alla miglior fotografia assegnato dalla giuria, composta dai giovani, del Liceo Laura Bassi è stato assegnato a The Singing Souls of Buli (di Arianna Azzolini): film sicuramente impegnativo, dall’azzardata impostazione da videoclip musicale, e dalla fotografia estremamente curata a cui poteva fare grande concorrenza quella di In Aquis Fundata di Andrea De Fusco. I ragazzi del liceo musicale Lucio Dalla hanno preferito assegnare il premio alla colonna sonora del cortometraggio 19 maggio 2012 - Mirandola (MO). Ultima Proiezione di Sebastiano Caceffo, che, grazie ad un alternarsi di silenzi e frammenti sonori richiamanti le immagini mostrate, “ci ha permesso di essere lì, nella terra colpita dalla calamità”.

Se appunto alcune produzioni erano profondamente svantaggiate rispetto ad altre, e nonostante la fastidiosa disparità delle durate, che hanno messo a dura prova l’attenzione dei giurati più piccoli, è stata un’edizione che ha potuto vantare di una rosa d’autori, anche alcuni tra i non vincitori, dalle potenzialità in crescita. Se alcuni erano stilisticamente e strutturalmente molto deboli rispetto ad altri, si sono però contraddistinti per il tema trattato: alcuni anche molto originali.