Una maratona di scrittura per contribuire alle voci di Wikipedia. Si parte dai videogiochi, ma il cinema è dietro l’angolo.

L’Archivio, per definizione, è uno spazio di studio e ricerca. Il luogo dove le fonti possono tornare a nuova vita. Un archivio che non viene sfruttato è un archivio morto: paradossalmente, un archivio che non esiste. Quale miglior modo per valorizzare un archivio se non quello di condividere le informazioni in esso conservate col pubblico più vasto possibile? Dall’infinitamente piccolo – il ricercatore – all’infinitamente grande – la rete. Il risultato è l’editathon che si terrà all’Archivio Videoludico* il prossimo 13 maggio.

Sebbene il fulcro dell’Archivio Videoludico sia il fondo dei giochi – giunto quasi a quota 5000 titoli – la Biblioteca Renzo Renzi ospita anche il Centro Studi AV, che raccoglie libri, tesi, riviste e film sul videogioco. Materiale che diventerà fonte preziosa per aggiornare o creare ex novo una o più voci di Wikipedia. Sì, proprio quell’enciclopedia libera e collaborativa che è alla base di qualsiasi ricerca contemporanea, con buona pace di quei vecchi tomi polverosi che rappresentanti stile Folletto vendevano di casa in casa tra anni Settanta e Novanta.
L’editathon del 13 maggio si concentrerà in particolare sul tema della fantascienza, un genere sfaccettato che attraversa letteratura e cinema e trova nei videogiochi una delle sue tante declinazioni. I partecipanti, opportunamente formati da esperti wikipediani, potranno lavorare su voci italiane ancora acerbe, da migliorare sotto alcuni aspetti (vedi fonti o struttura). Ci sarà spazio anche per aspiranti traduttori che desiderassero cimentarsi in traduzioni dall’inglese (o altre lingue) verso l’italiano. L’editathon mette insieme due anime: quella dell’archivio come spazio di ricerca, quella di Wikipedia come spazio di condivisione del sapere. Per tutti coloro che normalmente vivono Wikipedia come fruitori, sarà una buona occasione per cambiare ruolo e diventare creatori di contenuti.

E i cinefili? Nonostante le premesse videoludiche, il tema della fantascienza si presta per sua stessa natura a divagazioni cinematografiche. Basta dare un’occhiata ad alcune delle voci su cui si andrà a lavorare. Mass Effect: Andromeda, per esempio, ultimo capitolo di una serie che può essere messa facilmente in relazione sia con la produzione letteraria di Isaac Asimov e Philip K. Dick, sia con celebri opere filmiche come 2001: Odissea nello spazio e Matrix o serie TV come Battlestar Galactica. The Dig, celebre avventura LucasArts del 1995, nasce da un soggetto nientepopodimeno che di Steven Spielberg. Beneath a Steel Sky e Fallout ci portano dalle parti della distopia e del post-apocalittico, con reminiscenze di Metropolis, Dr. Stranamore e Mad Max.

Provate infine a fare un salto sulla voce italiana di Star Wars: Tie Fighter (perché non è un vero editathon di fantascienza se non c’è almeno un titolo di Star Wars). Noterete che mancano le fonti necessarie. Ebbene, nel numero 130 della rivista EDGE conservata in Archivio c’è una making of del gioco di quattro pagine; ma troviamo pure una recensione approfondita nel numero 63 di K.

I giocatori, i cinefili o i curiosi interessati all’evento possono registrarsi gratuitamente qui.

*L’Archivio Videoludico non è realmente un archivio.