Memoryscapes Sound Live. Liberazione è uno speciale live cinema composto da materiali filmici d’archivio sulla Liberazione sonorizzati dal vivo (a distanza e online), presentato da Home Movies e Ferrara sotto le stelle festival, in collaborazione con Kinè e Istituto Storico Parri, in occasione del 75esimo anniversario della Liberazione. Alcuni tra i musicisti più innovativi della scena italiana contemporanea, Cabeki, Laura Agnusdei, Xabier Iriondo, Stefano Pilia e Nicola Manzan hanno sperimentato una forma audiovisiva inedita creando una colonna sonora a distanza. La performance è stata trasmessa da Lepida TV (canale 118 digitale terrestre) e dalle pagine Facebook di Home Movies e Ferrara sotto le stelle, nell’ambito della campagna #laculturanonsiferma.

Il progetto è nato dall’idea di sonorizzare, e attualizzare, le preziosissime ed inedite sequenze girate in 16mm dall'allora giovanissimo parmense Antonio Marchi (1923-2003), recuperate e conservate da Home Movies. Regista, produttore e critico, Marchi, per una breve stagione e prima di essere costretto ad abbandonare la sua utopia di un cinema prodotto lontano da Roma, fu una figura di riferimento del panorama italiano. Attivo in particolare tra gli anni ‘40 e ‘50, fu ispiratore di Bernardo Bertolucci, che dichiarò di avere iniziato a fare cinema proprio seguendo le sue orme.

Girate di nascosto fino al momento della fuga dei tedeschi, le immagini del ventenne Marchi, immagini letteralmente "rubate" al suo tempo, un tempo di guerra e di isolamento, mostrano il rigido e cupo inverno emiliano dell’ultimo anno di guerra, in un momento in cui, come si legge nelle didascalie del film, "forse nemmeno gli uccelli erano liberi". Alle sequenze lente di paesaggi innevati e disabitati, strade deserte, riprese dal luogo chiuso dove Marchi era nascosto, si contrappongono quelle più movimentate della primavera, con il vento tra le fronde degli alberi e il paesaggio che assume un senso nuovo: "col sole e la primavera, un giorno, arrivarono i partigiani". La primavera del paesaggio associata alla rinascita politica e sociale del Paese, così come l'inverno lo era stato al suo congelamento temporaneo. E poi la paura per i tedeschi in fuga "all'alba del 24 aprile", l’arrivo degli americani, segnalato dagli "strani rumori" che si diffusero "nella Valle dell'Enza" fino alla liberazione filmata a Montechiarugolo, comune di diecimila anime nella provincia di Parma.

Finalmente le strade tornano ad essere popolate dai cittadini, gente provata dalla povertà e dalla fame, moltitudini festanti, ma smagrite e in abiti consunti, eppure la gioia di vivere prevaleva: "la gente applaudiva e gettava fiori sulle strade dove era passata la guerra", si diede il via alle danze. Le ultime immagini sono quelle di una campagna attraversata dal vento. Un nuovo inizio. La pace è ritornata. Dal 25 aprile del 1945 si ricomincia a vivere. L'accompagnamento musicale fa da contrappunto semantico alle immagini, la chitarra elettrica di Cabeki interpreta l'inverno della guerra con le pause lunghe di un arpeggio che pare venire da lontanissimo, il sax e la tastiera di Laura Agnusdei danno corpo fisico al soffiare del vento tra le foglie degli alberi, Xabier Iriondo interpreta con la sua consueta sperimentazione avanguardistica la solitudine delle strade deserte e il senso di pericolo, l'allarme armato delle sirene, mentre Pilia e Manzan animano di musiche festose la rinascita del finale.

“Si tratta di un piccolo esperimento, tra i primi del suo genere, ma entusiasmante, che potrebbe aprire prospettive nuove nell'interscambio tra le immagini in movimento e la musica”, dicono i curatori del progetto, Paolo Simoni (Home Movies) e Corrado Nuccini (Ferrara sotto le stelle). E aggiungono: "È necessario essere ambiziosi e ripensare la fruizione audiovisiva, partendo dai contenuti, dagli spazi e dalla coerenza curatoriale. Quello che proponiamo è un primo esempio, che potrebbe diventare un format o un progetto. Siamo consapevoli di partire da ottime basi: immagini d'archivio uniche per raccontare la nostra storia, e la generosissima partecipazione di alcuni musicisti tra i più notevoli del panorama nazionale di oggi”. La regia del live è stata curata da Claudio Giapponesi (Kinè). L’evento è uno spin off del Progetto Memoryscapes, la prima piattaforma del cinema privato in Italia.

Un esperimento ben riuscito e assai ricco di spunti interessanti, soprattutto perché restituisce alla collettività immagini di un archivio privato, ristabilendo una connessione fra dentro e fuori, prima e dopo, storia personale e storia comune.