“Quando avevo cinque anni, il latte era la mia bevanda preferita. L’azzurro era il mio colore preferito. Le margherite erano i miei fiori preferiti. La Seconda Guerra Mondiale era la mia guerra preferita: quando giocavo con mio cugino volevo somigliare all’infermiera che nei film porta in salvo il soldato ferito”. Ilze Burkovska-Jacobsen è una regista lettone-norvegese che vediamo attraversare in autobus una fitta foresta di abeti, di quelle tipiche della seconda repubblica baltica che è la Lettonia. Burkovska in My Favorite War (vincitore del Contrechamp Award) rivive i ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza vissute in un periodo storico molto sofferto per il suo paese: l’occupazione sovietica.

Il cammino a ritroso della sua storia personale tocca parecchi punti spigolosi, verità non dette e oscuri segreti. Innestando nel corso del film clip di filmati di famiglia e documenti d’archivio, Burkovska introduce se stessa e la sua famiglia: il nonno è un fervente oppositore del regime sopravvissuto alle grandi deportazioni di massa in Siberia, ora dedito alla pittura e al lavoro in fattoria; la madre (omaggiata da Burkovska in My Mother’s Farm nel 2008) sembra ormai conforme alla condizione di “figlia di”, ma a causa delle origini scomode si vede costretta a negare tutto, ogni giorno, pena il licenziamento, l’espulsione da scuola per Ilze o qualcosa di peggio; il padre, aspirante giornalista visto sempre con ambiguità e sospetto per le sue ideologie affini al Partito, perisce in un incidente d’auto quando Ilze ha sette anni.

D’improvviso Ilze, la mamma e il fratellino si trovano da soli nella fredda periferia di Saldus, un piccolo villaggio nel cuore della Curlandia, sede di un importante poligono militare, a fare i conti con la sopravvivenza economica e con le rigide regole imposte dall’alto del Partito. Ilze inizia la scuola e apprende i progetti del regime, quello di mantenere l’ordine e la pace globale durante la Guerra Fredda, o di tenersi pronti a un’imminente terza guerra mondiale, imparando a maneggiare il fucile e sottoponendosi all’addestramento militare scolastico. Ilze un giorno, giocando in una sporca sabbionaia, trova i resti di un soldato nazista risalenti a trent’anni prima. Ilze ora si trova in un bivio. Cosa è giusto e cosa è sbagliato? Chi sono io e che ruolo ho in questa nazione? Cosa nasconde la propaganda e cosa non ha mai rivelato?

My Favorite War è il viaggio di formazione animato in cut-out, 2D e live action fatto di scelte e riflessioni di una bambina (riflessioni e pensieri mai infantili), Ilze Bukovska, a cui piaceva giocare alla guerra, cresciuta troppo in fretta, che sceglie di scoprire la verità attraverso la scrittura giornalistica e, arrivando ai giorni nostri, producendo documentari. In lavorazione per nove lunghi anni, My Favorite War è riuscito finalmente a condividere globalmente un piccolo ma grande messaggio di libertà ed emancipazione.