Con soddisfazione camp, la proiezione di As We Like It (2021), una queer stravaganza shakesperiana ambientata in un prossimo futuro utopico a Taipei, apre la sezione Cinema del festival Gender Bender. La scelta non avrebbe potuto essere più appropriata per una manifestazione culturale che si propone di essere “un modello reale di come le differenze possano dare un contributo concreto alla costruzione di una società più ricca e accogliente sotto il profilo umano, sociale e culturale”.

La commedia pastorale di Shakespeare Come vi piace, da cui As We Like It è tratto, si propone proprio di illustrare la costruzione di una società più ricca e accogliente: quella rappresentata dal Duca, esiliato nella Foresta di Arden dal complotto del fratello Federigo e con il quale la figlia Rosalind, travestita da maschio come Gamimede per sfuggire al crudele zio, si propone di ricongiungersi, aiutata dalla cugina Celia e dal bello e focoso Orlando. Tra Rosalind/Ganimede e Orlando nascerà presto una storia d’amore, come tra altre coppie di personaggi che rappresentano altrettanti fili narrativi del testo shakespeariano.

Le registe taiwanesi Cheng Hun-i e Muni Wei sfruttano il meccanismo di gender bending già presente nella commedia shakespeariana, a cui rimangono fedeli seguendo le diverse storie d’amore, ma radicalizzandola e adattandola alla condizione postmoderna dei nostri giorni sia per l’ambientazione che per lo stile. Infatti, le due autrici, di cui una è la fondatrice del gruppo teatrale femminista Shakespeare’s Wild Sisters Group (un omaggio al saggio di Virginia Woolf Una stanza tutta per sé), dedicano il loro film al bardo ma anche al patriarcato che ha escluso le donne dai palcoscenici elisabettiani.

Conseguentemente a questa dedica, fanno interpretare tutti i personaggi, maschili e femminili, proprio da donne, celebrando così un’utopia di amore tra persone dello stesso sesso, una visione del futuro per cui l’approvazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso nel 2019 da parte del parlamento taiwanese ha certamente fatto da catalizzatore. Il tassista che porta Rosalind e Celia nel quartiere senza connessione wi-fi dove le due donne cercheranno il padre di Rose fa immediato riferimento a questa legge, dicendo che, appena hanno potuto, lui e suo attuale marito ne hanno approfittato.

I dubbi di Rosalind sull’amore che Orlando nutre per lei non come femmina ma come maschio (che da Ganimede diventa Roosevelt nel film) sono ripetutamente fugati dal diretto interessato in diverse prove d’amore. Ma As We Like It si spinge anche oltre, rifiutando il binarismo di genere maschile/femminile. L’atto stesso della procreazione tra Oliver e Celia, che ha fatto storcere il naso a qualche critico come nota poco radicale, assume, nel contesto del film, una sfumatura decisamente queer con i genitori che scelgono un corredo che stia bene sia ad un maschio che ad una femmina.

Stilisticamente, Cheng Hun-i e Muni Wei adottano la stessa passione per l’ibridità di genere, questa volta inteso come identità cinematografica: As We Like It è un pastiche di convenzioni dove le diverse scene sono simulacra pop di musical, sci-fi, commedia sentimentale, gangster story, arti marziali e cartoni animati. La colonna sonora combina musica classica come Le quattro stagioni con rivisitazioni pop e jazz in cui vengono immessi i passaggi più significativi e celebri della commedia shakespeariana. Il personaggio di Jacques che recita i monologhi più famosi, come quello secondo cui “tutto il mondo è un palcoscenico”, viene infatti eliminato nell’adattamento e le sue parole rese in musica. Anche questo è un modo per minare l’autorità e le convenzioni shakespeariane.

Significativamente, il titolo shakespeariano viene modificato da Come vi piace a Come ci piace: la messa in scena diventa occasione per affermare una visione registica e del mondo irriducibilmente queer.