Un terribile crimine affligge il quartiere, apparentemente tranquillo, di un piccolo paese nelle filippine. Tratto da un reale fatto di cronaca, risalente al 2002, di omicidio domestico. L’americano sposato con una filippina, da cui ha avuto tre figli, non vuole spiegare ai parenti dove sia finita la moglie. La cugina della donna scomparsa è però intenzionata a smascherare Jason e col suo curiosare, nelle faccende altrui, coinvolge gli altri membri della sua famiglia e, più in generale quelli della comunità in una sorta di indagine. Ma la vera protagonista di questa storia è la macchina da presa che, seguendo costantemente ogni singolo personaggio, anche il più insignificante agli scopi dell’indagine, riesce a scovare quanti più indizi possibili per quella che sembra essere un’indagine senza fine e soprattutto senza lieto fine. Infatti film si apre con un crudele e brutale crimine domestico - un caso che nella realtà è stato chiuso con evidenti prove - ciò che però lascia allibiti è che The Decaying si chiude su un ulteriore crimine, altrettanto violento, e che soprattutto non ha alcuna possibilità di soluzione.
Sonny Calvento, sceneggiatore televisivo, debutta alla regia con The Decaying, un thriller, intriso di cultura noir, con particolarità che lo avvicinano alla modalità di ripresa più tipica del genere documentarista. Benché, a volte, il movimento della macchina da presa è eccessivamente rapido e il montaggio, di tanto in tanto, è lievemente grezzo, il film di Calvento è un perfetto esempio di esordio proprio perché, nonostante i piccoli difetti, riesce a trasmettere la forte volontà del regista nel mostrare e porre in evidenza il vero protagonista del film: lo studio del caso.
The Decaying non vuole essere un film politico, ma cerca di mettere in risalto ciò che affligge le Filippine. Un paese che risulta spaccato a metà, da un lato prova un’odio a tratti xenofobo verso gli americani che si atteggiano da padroni, dall’altro c’è chi proietta in loro l’idea che siano i “salvatori” a cui bisogna essere “fedeli”. Ma questo non è il solo punto su cui Calvento si concentra. Il desiderio del regista, come ha detto alla conclusione della proiezione, è mostrare la realtà filippina riflettendo sulla violenza da cui è afflitta e che ne coinvolge sia l’ambito domestico che quello pubblico. Quindi un cinema che, come ha detto Calvento, va contro ciò che la maggior parte del pubblico filippino vuole vedere quando, sporadicamente si reca al cinema. The Decaying è infatti un film che non permette l’evasione dalla realtà e che di conseguenza fa sì che Calvento venga associato ai registi del cinema indipendente filippino più conosciuti: Brillante Mendoza, Raya Martin e Lav Diaz.