Nella giornata di mercoledì 27 giugno 2018 presso il cinema Arlecchino si è svolto l’evento The Technicolor Reference Collection 3: The End – 1970-1974, un incontro dedicato alla visione di alcuni frammenti estratti da opere prodotte nel periodo finale della linea Dye-Transfer della Technicolor, chiusa a Hollywood nel 1974. Le proiezioni sono state introdotte dagli ospiti del Festival, Michael Pogorzelski ed Emily Carman, giunti direttamente dall’Academy Film Archive. I frammenti di pellicola mostrati appartengono a film più o meno conosciuti e tutti provenienti dal periodo di storia del cinema hollywoodiano che va dal 1970 al 1974.

Come spiegato da Pogorzelski nella sua dettagliata introduzione, le copie proiettate nell’arco di questo incontro non erano, purtroppo, in condizioni ottimali per un motivo molto semplice: negli anni Settanta le pellicole a colori realizzate dalla Technicolor erano difficilmente soggette a scolorimento, ma altresì era difficile ottenere il medesimo livello qualitativo da tutte le copie. Alcune di esse presentavano delle colorazioni difettose e per questo motivo venivano distribuite nelle sale delle zone periferiche, caratterizzate da una minore affluenza di pubblico. Le copie di qualità migliore, invece, erano riservate ai cinema delle grandi città, dove potevano essere riprodotte di fronte a platee più vaste e con maggiore frequenza.

Come conseguenza negativa questo sfruttamento comportò un maggiore degrado delle pellicole di ottima qualità, le quali finirono per essere quelle più usurate. Pertanto, le copie che oggi si presentano in condizioni migliori sono ironicamente quelle che all’epoca furono considerate malriuscite e perciò soggette ad un numero minore di riproduzioni su schermo.
L’incontro si è suddiviso in 3 sezioni nelle quali sono state proiettate alcune sequenze appartenenti a film realizzati tramite il processo Dye-Transfer. Nella prima sezione il pubblico ha potuto ammirare tre estratti realizzati in pellicola 35 mm: la bobina finale del film Kobra di Bernard Kowalski (1973), la bobina 3AB del film Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo, di Don Siegel (1971) ed una sequenza tratta dal film Billy Jack di Tom Laughlin (1971). In questa prima fase ci si è concentrati principalmente sul sottolineare la versatilità della linea Dye-Transfer, in grado di rappresentare adeguatamente sia gli spazi interni delle scene di Kobra e Billy Jack quanto gli esterni presenti in una scena di inseguimento notturno che vede impegnato un giovane Clint Eastwood nel film di Don Siegel.

All’interno della seconda sezione sono state mostrate alcune scene estratte dal celeberrimo film di Francis Ford Coppola, Il Padrino. In questo caso l’attenzione è stata richiamata principalmente sul lavoro del direttore della fotografia Gordon Willis, soprannominato “Prince of darkness" per la sua capacità di sottoesposizione delle scene, una pratica molto poco utilizzata nelle produzioni hollywoodiane di quegli anni. Scelta artistica che suscitò il malcontento di alcuni esercenti, in particolar modo quelli dei Drive-in, in cui la distanza tra il proiettore e lo schermo era tale da rendere queste scene eccessivamente scure all’occhio umano. Per far fronte a questo problema la Technicolor diffuse delle pellicole realizzate appositamente per i drive-in, nelle quali le immagini vennero sovraesposte ed illuminate in modo da rendere possibile una proiezione accettabile anche in questi luoghi. Le sequenze proiettate durante l’incontro sono state estratte da pellicole originali nelle quali si è potuta osservare la capacità di Willis di manipolare luci ed ombre.

Nella sezione finale della presentazione si sono, invece, presi in considerazione alcuni dei migliori esempi di commistione di cinema e musica di quel periodo. Tra essi sono state mostrate alcune parti dell’esibizione dei Beatles all’interno del film Let it be di Michael Lindsey-Hogg (1970), girato su un negativo 16 mm in formato 1.85:1 e convertito poi in un formato 1.33:1 quando Technicolor ingrandì otticamente la pellicola a 35 mm. L’incontro si è poi concluso con la proiezione di due scene appartenenti ai film Harold & Maud di Hal Ashby (1971) e  Cabaret di Bob Fosse (1972), altri esempi di pellicole in cui l’aspetto musicale ricopre un ruolo preponderante.