I muti della sezione “Delitti Imperfetti” al Cinema Ritrovato 2020 sono un gruppo di film di genere crime di durata molto breve, alcuni con un titolo provvisorio, altri di cui non è stato possibile attribuire il regista, diversi il cui anno di produzione risulta sconosciuto. Ognuno di loro (Idolo infranto, Nina la Poliziotta, Il Re dell’Abisso, Il Passato che ritorna, ecc.) così come è stato presentato in sala, è un frammento di film. Un frammento di film è materialmente un oggetto fisico che nella sua interezza dovrebbe completare un racconto e darvi un senso; idealmente, un frammento è un documento e solo trattando il frammento di film come tale siamo in grado di porci delle domande. Da dove viene? A quale film appartiene? Lo conosciamo già? Siamo in grado di riconoscerlo? È lacunoso? Abbiamo delle fonti che possano testimoniare e confermare l’esistenza del film?

Il riconoscimento, dopo l’importante e lunga fase di “pulizia” e “cura” del frammento, chiaramente dove e se possibile, è la parte più complessa e assai frequentemente non si giunge nemmeno a trarre delle conclusioni concrete. I cinque punti che proviamo ad elencare sono solo alcuni dei tanti elementi che possono essere d’aiuto nell’identificazione di un frammento.

  • Il titolo e i titoli di testa. È un titolo originale, un titolo alternativo o una traduzione per una copia di distribuzione? Dal cast artistico e tecnico possiamo desumere il film effettivo?
  • Le didascalie. Indizi importanti ricorrono spesso nel nome e nel logo della casa di produzione che vengono spesso stampati ai margini o al centro del quadro, nella lingua dei dialoghi o nel lettering, vero e proprio marchio di fabbrica di parecchie imprese di produzione.
  • Gli interpreti. Il riconoscimento della fisionomia degli attori o del ruolo interpretato nel frammento rappresenta una dura difficoltà, specialmente se la filmografia di un attore è poco conosciuta.
  • Eventuali (e rare) annotazioni presenti nel rullo. Molto spesso scritti di fretta e di getto, sono foglietti o etichette su cui vi è riportato un titolo generico, il paese di produzione o il nome di un attore presente nel film.
  • Le fonti extra-filmiche. Recensioni d’epoca, annuari, sceneggiature dattiloscritte, fonti letterarie (romanzi, libretti, racconti, novelle), visti di censura, appunti di scena e annotazioni, memorie biografiche, diari, manifesti e brochure, fotografie di scena, corrispondenze.

Ad oggi, i frammenti di film muti sono sempre più rari e sempre più lacunosi, ma ci sono ancora tantissime storie da recuperare grazie alla presenza di tutti quei frammenti ancora non identificati stipati negli archivi. Perché è anche grazie al lavoro dei laboratori (come il nostro L’Immagine Ritrovata) che si occupano di restaurare queste mutilazioni del tempo, che vale la pena immaginare il seguito di un film o quello che c’è stato prima, anche a costo di vedere sul grande schermo un primissimo piano immerso nella nebbia dell’emulsione ormai rovinata, come un fantasma che forse un giorno potrà riavere indietro la propria identità.