Der Fall Rosentopf e Shoulder Arms (o Charlot Soldato), due film coevi, prodotti nel 1918, diretti e interpretati uno da Ernst Lubitsch e l’altro da Charles Chaplin; non è forse un caso che siano stati inseriti nella stessa programmazione e nella rassegna “Cento anni fa: 1918 – Ritrovati e Restaurati”: entrambi hanno in comune più di quanto si possa credere.

Innanzitutto fanno ridere. Tanto. E c’è anche da dire che è la fine della Grande Guerra. Tant’è che, nonostante questo “piccolo” particolare, Lubitsch e Chaplin scelgono di continuare a lavorare sulle produzioni comiche. Lubitsch serve l’antipasto di quel che sarà il suo Lubitsch touch poco tempo dopo: il suo investigatore Sally è già deliziosamente irriverente, sfiora il limite del decoro e corteggia senza alcun ritegno una danzatrice del ventre chiamata Bella Spaketti (se un nome così non fa ridere...). Sfortunatamente il Rosentopf ritrovato e salvato dal Bundesarchiv Filmarchiv è solo un frammento di un’opera ben più estesa (ne rimangono solo i primi due atti) di cui non vi è rimasta alcuna traccia.

Charles Chaplin è il buon Charlot, con l’unico appunto che non indossa la bombetta, ma un elmetto da soldato, (soprav)vive in trincea, dorme nell’acqua, vaga nei prati travestito da albero secco per mimetizzarsi in mezzo alla boscaglia, salva una giovane donzella e viene portato in trionfo dai compagni per aver catturato due esponenti del Kommando tedesco. Siamo in guerra, ma i due film hanno un enorme successo, insomma fanno ridere anche nel 1918: la (ancora piuttosto contenuta) volgarità intrisa di doppi sensi di Lubitsch riportati in didascalia sembra lecita, sembra giusta; la maschera antigas indossata da Charlot per mangiare del camembert muffito e non per difendersi dalle esalazioni chimiche utilizzate allo scopo di uccidere, dà quel senso di leggerezza e non di oppressione data dal tabù della morte in trincea. Riassumendo, la questione è semplicemente questa: nel 1918 la gente è stanca, gli spettatori hanno bisogno di situazioni comiche che li liberino dalla stupidità della guerra. Il cinema comico di questo periodo, quindi, innesca la risata vera e sincera, cerca di curare l’animo appesantito da tutti gli orrori scatenati dai capricci dei potenti.

Ernst Lubitsch e Charles Chaplin, un ebreo tedesco e un americano, hanno saputo far ridere, sebbene in due modi assai diversi, il pubblico del 2018 così come fecero cento anni fa. Due capolavori indiscussi della comicità. La storia del cinema li ringrazia.