“Another End” in cerca di filosofia

Il secondo film di Piero Messina riflette nuovamente sul tema della perdita, sulla condizione universale del dolore nel momento in cui si perde una persona cara. Il mondo costruito in Another end è composto principalmente da individui fragili, incapaci di gestire la sofferenza, terrorizzati dal fronteggiare le proprie emozioni che li investono e li lasciano inermi. Così Sal precipita nell’inazione, nel vuoto proprio di chi non ha più niente per cui vivere, come se il senso della sua esistenza fosse interamente racchiuso in Zoe.