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“The Brutalist” poderoso e inarrestabile
Al suo terzo lungometraggio da regista, Brady Corbet cementifica la sua concezione del cinema come specchio epicizzante della modernità. Terzo lungometraggio e terza biografia fittizia di una personalità simbolo della propria epoca, la cui vita diventa spunto drammatico per uno squarcio sul mondo l’ha portata all’emersione. Questo è The Brutalist, il lavoro produttivamente più ambizioso del regista e affermazione definitiva della sua autorialità.
“Vox Lux” e le ombre della musica pop
Classe 1988, Corbet dimostra di avere le idee chiarissime sull’industria culturale e sul cinema. Il film è strutturato in un preludio (esplicito riferimento musicale), due atti e un epilogo. C’è anche il coro, come in una tragedia greca: la voice over di Willem Defoe ci narra gli eventi da un punto di vista privilegiato di narratore onnisciente che anticipa, commenta, rivela. Non tutto infatti è visibile nel film, ma in questo caso non è una mancanza dell’opera: quando si tratta di mostrare, Corbet filma senza indugio (la violenza dell’episodio iniziale, che richiama la strage di Columbine). É ciò che c’è dietro il mondo di Celeste (Raffey Cassidy da giovane, Natalie Portman da adulta) ad essere invisibile agli occhi e pertanto alla macchina da presa.
“Vox Lux” di Brady Corbet a Venezia 2018
Scandito in tre atti, Vox Lux è un lavoro straniante, complesso, conturbante a livello visivo e di concatenazione di spazi, tempi e trame che si rifrangono, confermando l’eccezionalità e, soprattutto, le cifre autoriali e stilistiche di un cineasta al suo solo secondo lungometraggio. Lungo tutto il corso del film, si respira aria di inquietudine e ansia, mentre i ritmi frenetici dei nostri giorni invadono inesorabili il secondo atto. Corbet fonde dramma psicologico e universale, in un vortice irrefrenabile e potentissimo di immagini “spettacolari”, dove a intrecciarsi sono anche i meccanismi della violenza, le sue cause e i suoi effetti, insinuando, in questo modo, una riflessione sull’essenza stessa della cultura pop oggigiorno