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“Notizie dal mondo” tra scoperta e ritorno del western

Tra revivalismo e aggiornamento, tra nostalgia e sfruttamento, il western ha mantenuto il suo carattere di immortalità e il suo fascino inestinguibile pur essendo, in fin dei conti, drammaturgicamente bloccato. Notizie dal mondo è l’esempio perfetto di questa tendenza. Lo sguardo di Paul Greengrass resuscita quel mondo, ripesca quelle seduzioni e sintonizza quel plesso di segni sulle possibilità di riflessione poste in gioco dalla modernità. Che sia il riflesso del mondo post-pandemia, o l’immagine di un’America uscita a pezzi dall’era Trump, il film non riscrive la mitologia ma piuttosto ne proroga la struttura in modo che la sintomatologia di quel malessere sviluppi le stesse frustrazioni del nostro mondo.

Il folle gioco di morte del “22 luglio”

Il film, in programmazione simultanea su Netflix e in alcune sale scelte, si muove su tre assi paralleli che si avvicinano solo due volte all’interno dell’arco narrativo, ovvero nei momenti cardine: l’attentato e il processo. I personaggi protagonisti di ogni fil rouge sono il filo-nazista Breivik, il Primo Ministro e l’avvocato, e, come ultimo, uno dei ragazzi sopravvissuti, Viljar. La macchina da presa rimbalza in qua e in là tra la rivincita di Viljar, il suo dramma, e la sua possibile storia amorosa o di amicizia, le complessità che il Primo Ministro e l’avvocato difensore devono affrontare, per poi arrivare di tanto in tanto sui primi piani di quella mente assassina di Anders Breivik.