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“Spring Night, Summer Night”, dramma dell’ambiguità
Spring Night, Summer Night è un film che rifiuta di dispiegarsi totalmente, sempre in bilico tra il detto e il non-detto, tra il visto e il non-visto. Joseph L. Anderson e Franklin Miller (coregista non accreditato) precludono ai personaggi l’accesso alla verità, così come negano agli spettatori uno sguardo privilegiato sul racconto. Il rapporto sessuale fra i fratellastri, su cui grava peraltro un sospetto di stupro, è reso con un sapiente gioco di stacchi e inquadrature allusive, piuttosto che illustrative. I dialoghi sono inghiottiti da un’ambiguità irrisolvibile, ben resa in due sequenze emblematiche.
“Spring Night, Summer Night” al Cinema Ritrovato 2019
Il film rappresenta un punto di svolta nel panorama della cinematografia americana, con il tentativo di sintetizzare le correnti del cinema europeo come la nouvelle vague francese e il neorealismo italiano per creare un nuovo modo di fare cinema, quasi un proto-cinema indie americano. Per questo motivo quest’opera appare modernissima agli occhi dello spettatore odierno, sia per la messa in scena, sia per il suo affrontare un argomento tabù come l’incesto tra fratello e sorella.