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La recherche impossibile di Elia Suleiman
Quasi seguendo l’ipotesi di una cover di Playtime, Suleiman esplora luoghi che costituiscono gli spazi di una città non-ideale, dove i poliziotti prendono le misure dei dehors, personale sanitario serve pasti a clochard senza prestare attenzione al fattore umano e il capitale vorrebbe plasmare l’artista al canone dominante. L’ossessione del controllo, la fiducia nella paura, il bisogno di addomesticare il perturbante. In fondo, le sortite di Suleiman rappresentano l’occasione di rimettere in discussione le nostre convinzioni su pezzi di mondo periferico che tendiamo a “ridurre” alle notizie filtrate dalla stampa o da una sommaria quanto superficiale conoscenza della geopolitica. Come se, al di là del film, Suleiman ci stesse aprendo gli occhi sulla nostra visione parziale della Palestina, con la natia Nazareth quale epicentro di una recherche impossibile.