Archivio
“Black Christmas” e il conflitto tra stereotipi
Nonostante i nobili propositi, Black Christmas di Takal non combatte le discriminazioni di genere, ma si trasforma in un conflitto tra stereotipi volutamente tranchant. Problematiche sociali mai scomparse come lo stalking, la violenza, la prevaricazione del branco, si esauriscono in un parossismo grottesco che allenta la presa critica sulle battaglie delle protagoniste. Gli espedienti si fanno sempre più bizzarri e prevedibili, e un film che mirava a esulare dal classico slasher rischia di declinare nella parodia dello stesso. Se l’atto di convertire la preda in predatore resta intrigante negli intenti, Sophia Takal decostruisce il film di Clark per confezionare un racconto contraddittorio sull’empowerment, vanificando ogni tentativo di sovvertire gli schemi.