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Lotta di classe, lotta di generazione. Il cinema di Yuzo Kawashima

Da una parte la lotta di classe che, alla fine dei conti, è lotta “nella classe”, mentre dall’altra una “lotta di generazione”. Se Elegant Beast era una più estesa critica alla società postbellica giapponese tramite la quale il regista guardava con ironia le nuove famiglie piegate da modernità e materialismo, dall’altra invece Temple of the Wild Geese è un grido di sconforto nei confronti dei sistemi di potere tra generazioni, delle ordinazioni buddiste (da lui stesso frequentate e abbandonate per protesta contro quella che lui riteneva la corruzione del monaco capo), di un Giappone che nasconde le proprie incoerenze dietro la maschera della tradizione, che sia essa la pittura del “tempio delle oche selvatiche” (come recita il titolo internazionale, riferimento a un elemento simbolici centrale per il film), la formazione politico/militare o la dimensione religiosa.

“Ai no onimotsu” al Cinema Ritrovato 2020

Ai no onimotsu è infatti un film molto parlato; la parola, per così dire, regola anche il traffico tra i vari personaggi della numerosa famiglia, ognuno alle prese con una gravidanza e ognuno in qualche modo più severo e coerente con la politica del capofamiglia nei confronti degli altri che verso se stesso. Emerge quindi in questi primi film selezionati dalla retrospettiva dedicata al regista giapponese dal Cinema Ritrovato la capacità di Kawashima di realizzare film in qualche modo corali, dove anche i personaggi secondari sono tratteggiati con precisione e rappresentano aspetti di uno spaccato sociale più vasto

“Tonkatsu Taisho” di Yuzo Kawashima al Cinema Ritrovato 2020

Il prolifico – poco meno di cinquanta film realizzati in 19 anni, dal 1944 al 1963 – Yuzo Kawashima è poco conosciuto al di fuori della madre patria. Si può pensare che il motivo possa essere la convivenza temporale con autori del calibro di Ozu, Kurosawa e Mizoguchi, inevitabilmente dominanti nella memoria storica. Che una sua riscoperta anche al di fuori dei confini del paese del Sol Levante sia però opportuna e interessante lo si percepisce già guardando il film inaugurale della sezione “Yuzo Kawashima – L’anello mancante”, Tonkatsu Taisho (1952) (Our Chief, Our Doctor è il titolo inglese), un melodramma sociale dalla buccia distaccata e romantica e dalla polpa dolorosa e problematica ambientato nelle contraddizioni, nelle differenze e nelle rivendicazioni del Giappone del secondo dopoguerra.