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“Una donna distrusse” al Cinema Ritrovato 2020
Non tanto un film sulla dipendenza come origine di ogni male, quanto piuttosto come conseguenza di una infelicità ordinaria, esiziale: Heisler, evidentemente affascinato dal tema dell’alcolismo (ha un posto di rilievo anche in altre sue opere) racconta un melodramma come un noir, a dispetto del barocchismo della trama, con un senso primigenio di solitudine e inutilità dell’eroe – in questo caso un’eroina – e con una singolare asciuttezza di dialoghi e di interpretazione. Susan Wayward dà tutta se stessa e la propria umiliazione alla parte della protagonista, ed è stata poi candidata all’Oscar come migliore attrice. Non dunque un film sulla violenza maschile ma sulla violenza dei ruoli di genere rispetto alle possibili inclinazioni e passioni individuali.