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Il comico tragico. Appunti su “Il grande dittatore”

Durante il fascismo il film venne proibito dal MinCulPop che ordinò di “ignorare la pellicola propagandistica dell’ebreo Chaplin”. Infatti Il grande dittatore debuttò, nella sua versione integrale, sugli schermi italiani quattro anni dopo, a Roma nell’ottobre del 1944, e rimase in programmazione per un lungo periodo in diverse città d’Italia. “Giunse nell’immediato dopoguerra; ma su un pubblico che aveva assistito alle successive tappe di quella follia, che aveva sofferto sulle proprie carni e sul proprio spirito i disastri della guerra e della sconfitta, che aveva saputo dei forni crematori, il film apparve inadeguato, un riflesso troppo pallido della realtà”, così scrive Ugo Casiraghi nell’ottobre del 1960 su l’Unità.

“Il grande dittatore” nelle parole di Hannah Arendt (e altre grandi firme)

 

In occasione dell’attesa uscita di Il grande dittatore restaurato dalla Cineteca di Bologna, e proposto contemporaneamente in sala e in DVD, abbiamo al solito pensato di sfruttare il grande lavoro del mini-sito dedicato al film. Ne estraiamo la ricca antologia critica, che parte con alcune righe decisamente rilevanti scritte da Hannah Arendt. A seguire, le altre grandi firme selezionate dai materiali d’epoca e dalla fortuna critica successiva, compresa una intervista della curatrice Cecilia Cenciarelli a Ugo Casiraghi prima della morte.