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“Stanlio e Ollio” tra malinconia e backstage

Era il 1921 quando Stanlio e Ollio si incontrarono sul set del loro primo film insieme, si chiamava Cane fortunato e i due attori, che si conoscevano appena, si rincorrevano per tutto il corto impersonando un tenero vagabondo (Stan) e un malfattore (Oliver). In questa pellicola, di cui Stanlio era l’assoluto protagonista, troviamo solo un’esile reminiscenza di ciò che in seguito sarebbe diventata la tipica caratterizzazione comica della coppia: il furbo, secco, mattacchione e il saccente, corpulento, pacioccone. Stanlio e Ollio. Sarà poi negli anni ‘30 che la coppia comica conoscerà un enorme successo grazie alle produzioni di Hal Roach con cui girerà quasi 80 dei 106 film insieme, fino alla rottura con il produttore. Ed è a questo punto della storia (vera) che inizia la trama del film Stanlio e Ollio di Jon S. Baird.

Stanlio e Ollio, slow burn e collasso comico

Esce in questi giorni un bel libro di Gabriele Gimmelli, dedicato a Stanlio e Ollio, e in particolare a un loro bellissimo film. Distribuito nelle sale americane nella primavera del 1929, Big Business (noto in Italia come Grandi affari) è l’ultimo capolavoro muto di Stan Laurel e Oliver Hardy e uno dei titoli imprescindibili per chi voglia accostarsi alla loro opera. Abbiamo chiesto a Gabriele un estratto del volume per i nostri lettori, e lo ringraziamo per averci concesso questa pubblicazione.