“Tutto il mondo - scrive Marco Rossari - ruota intorno a due sole cose: i soldi e il sesso. Ci vuole del coraggio ad ammetterlo e ancora di più a scriverlo. Tre grandi pensatori hanno messo questa idea al centro della loro opera. I loro nomi sono Karl Marx, Sigmund Freud e James M. Cain. L’unica differenza è che il terzo te lo racconta con una storia e dei personaggi. E, nei momenti migliori, senza una virgola fuori posto”.
Mildred Pierce di Michael Curtiz con Joan Crawford, è tratto dall’omonimo romanzo di James Mallahan Cain, noto più comunemente come James M. Cain. Autore di diversi racconti e romanzi scritti tra il 1934 e il 1975 – che per lo più affondano la narrazione in storie di avidità, ambizione, sesso e violenza – Cain è stato spesso fonte di ispirazione per il grande schermo. In realtà non amava essere etichettato. “Non appartengo ad alcuna scuola, hard boiled, o che altro - dichiarava - e credo che queste sedicenti scuole non esistano se non nell’immaginazione dei critici”. Ma al di là delle indiscutibili atmosfere noir e hard boiled, che impregnano le sue pagine migliori, di certo Cain è autore molto più complesso di quel che appare. La scrittura essenziale, cronachistica, scarna di aggettivi e il tono colloquiale dei dialoghi dei suoi personaggi non devono far dimenticare l’analisi profonda della società americana di quegli anni e l’incredibile analisi psicologica dei singoli personaggi, soprattutto di quelli femminili, il tutto ben celato dietro un placida e apparente semplicità narrativa.
La vena noir di molti suoi romanzi è quella che sicuramente ha maggiormente ispirato il cinema e lo stesso Cain dagli anni ’30 fino agli anni ’50 collabora alle sceneggiature tratte dai suoi testi o a quelle di altri film. Il postino suona sempre due volte (The Postman always rings twice), scritto nel 1934 viene ripreso in varie trasposizioni cinematografiche fra cui Le dernier tournant, di Pierre Chenal del 1939, The Postman always rings twice di Tay Garnett con Lana Turner e John Garfield del 1946: nonostante l’enorme successo popolare del libro ci vollero più di 10 anni per far arrivare la storia sul grande schermo a causa delle polemiche suscitate nell’allora puritana America. Nel ’43 intanto in Italia Luchino Visconti dopo aver letto il testo di Cain in francese gira Ossessione, sovrapponendo le torride atmosfere californiane a quelle del Po, Ferrara e Ancona. Del 1981 è l’ultima versione di Bob Rafelson, con Jack Nicholson e Jessica Lange. Gli anni Quaranta si aprono per Cain con quello che sarà considerato il suo libro più riuscito: il canto di una giovane donna di provincia e della sua scalata al successo, Mildred Pierce. Il grande romanzo americano che Cain si è sempre crucciato di non esser riuscito a scrivere si nasconde forse a tratti tra le righe della vita di Mildred, nella sua lotta per l’emancipazione femminile, nella spietata sincerità con cui giudica se stessa e il mondo, nel suo profondo dolore e nella sua voglia di riscatto. Il romanzo edito nel ’41 diventa l’omonimo film del ’45 del regista Michael Curtiz (fresco degli Oscar del ’44 per Casablanca: miglior film, miglior regia e migliore sceneggiatura) con Joan Crawford (interpretazione che nel ’46 le farà vincere l’Oscar come migliore attrice). Ma la modernità di Mildred rimane intatta attraverso i decenni e arriva addirittura al 2011, al centro della miniserie televisiva in 3 episodi Mildred Pierce, prodotta dalla Hbo, diretta da Todd Haynes e interpretata da Kate Winslet.
Siamo negli anni Quaranta, Cain continua a scrivere e lo stretto rapporto col cinema prosegue: Double Indemnity scritto nel ’43 diventa, appena l’anno dopo, il celebre e omonimo film diretto da Billy Wilder, sceneggiato dal regista con Raymond Chandler e interpretato da Barbara Stanwyck e Fred MacMurray (il breve romanzo esce in Italia solo nel ’66, prima col titolo italiano del film, La fiamma del peccato, e solo dopo molti anni come La morte paga doppio). Anche in questo caso l’opera letteraria travalica i decenni fino ad ispirare Brivido Caldo, diretto da Lawrence Kasdan nel 1981, che lancia l'allora sconosciuta Kathleen Turner.
Negli anni ’50 Cain continua a scrivere diversi romanzi che però non hanno il successo dei precedenti. Amareggiato dalla “caccia alle streghe” di quegli anni lascia Hollywood e si ritira nel Maryland dove muore nel ’77. Ma qualche anno prima di morire, dopo vari tentativi con romanzi storici e libri per bambini, all’età di 85 anni Cain decide di scrivere nuovamente un romanzo alla James M. Cain. Ci lavora fino alla morte ma non è soddisfatto, lo scrive e riscrive e la stesura si perde in mezzo alle scartoffie di un vecchio malato di cuore. Ma con un vero colpo hard boiled, quel libro torna in vita 35 anni dopo la morte di Cain. La ragazza dei Cocktail, è stato infatti ritrovato da un gruppo di scrittori americani amanti del genere e pubblicato in Italia nel 2013 nella bella edizione Isbn con le pagine dal profilo rosso e con la traduzione italiana di Marco Rossari, che come un detective attento ai particolari ha fedelmente riprodotto la densa trasparenza di Cain. La sua vena nera insomma, sulla carta e al cinema, pulsa ancora.