L’importanza della memoria, storica, culturale, politica, sentimentale e filmica, percorre tutte le pellicole e i numerosi interventi critici di Bertrand Tavernier. La ricostruzione della memoria per capire il nostro presente attraversa l’intera produzione del regista francese, recentemente scomparso, e costituisce il comune denominatore per i diversi generi esplorati, dal sentimentale (Una domenica in campagna, 1984) alla satira politica (Quai d’Orsay, 2013), dal film in costume (Che la festa cominci, 1975; Quarto comandamento, 1987) dal noir al poliziesco urbano (Legge 627, 1992; L’esca, 1995), dal futuro distopico (La morte in diretta, 1980) ai drammi bellici e coloniali, sempre potentemente in chiave pacifista (La vita e niente altro, 1989; Capitan Conan, 1996).

Metaforico, in questo senso, il viaggio ad Oxford, Mississippi, al centro del documentario Mississippi Blues (1983), girato insieme a Robert Parrish. Un’opera che, contemporaneamente, definisce un metodo di regia impegnata e traccia una dichiarazione d’amore per la cultura americana e afro-americana che ritroviamo, appena tre anni dopo, anche nella finzione cinematografica nel commosso e malinconico omaggio alla musica nera che Tavernier realizza con Round midnight-A mezzanotte circa (1986).

Il metodo è quello dell’indagine della memoria per comprendere i fenomeni contemporanei, pubblici o privati che siano: non a caso il documentario omaggia più volte William Faulkner, romanziere del sud degli Stati Uniti, che ha scritto pagine indimenticabili sul peso della memoria a livello personale e collettivo e che ad Oxford è sepolto. Le contraddizioni della cultura americana sono anche l’ispirazione per la condanna del colonialismo francese in Colpo di spugna (1981), che traspone Pop.1280 di Jim Thompson nei domini africani francesi, o per l’esplorazione dell’eredità confederata nella Louisiana post-Katrina di In the electric mist-Nell’occhio del ciclone (2009), tratto da James Lee Burke.

L’interesse per la cultura americana permea l’opera di Tavernier anche come critico cinematografico, oltre che nell’ispirazione e negli stilemi narrativi del regista. Nato nel 1941, prima del suo debutto ufficiale a 33 anni con L’orologiaio di Saint Paul (1974) da Simenon, Tavernier è stato addetto stampa e critico cinematografico, attività quest’ultima che ha portato avanti parallelamente alla sua lunga carriera di regista. Tavernier condivide lo sforzo dei Cahiers per recuperare gli autori americani sottovalutati o considerati di serie B, come Ford, Daves, Walsh, ma rifiuta di farlo svalutando cineasti francesi di derivazione più letteraria come Autant-Lara, Sautet e Jean Aurenche.

A quest’ultimo, già sceneggiatore per L’orologiaio e in seguito collaboratore abituale, Tavernier ha dedicato uno dei suoi film più sentiti e incompresi, Laissez-passer (2002). Nelle sue posizioni critiche, così come nella scelta letteraria per il suo primo film e di molti successivi, Tavernier si discosta quindi sensibilmente dall’avversione per la “tradizione di qualità” del cinema francese tipica della Nouvelle Vague e dei Cahiers, con cui pure ha collaborato alternando articoli anche per Positif, la rivista da sempre concorrente. Viaggio attraverso il cinema francese (2016) e le tante lezioni tenute in tutto il mondo (anche a Bologna per Il Cinema Ritrovato nel 2016 e 2019) ricostruiscono la cinefilia di Tavernier e il suo personale, anticonformista, sguardo sul cinema.

Come autore impegnato, Tavernier ha spesso incentrato i suoi film su uomini e donne in contrasto con lo status quo di cui si rifiutano di diventare meri ingranaggi rinunciando ai propri ideali, dettati magari da considerazioni non sempre nobili e alte, ma sicuramente dalla voglia di non conformarsi ad aspettative sociali imposte. Ha contribuito, in questo modo, a rafforzare l’iconicità di attori e attrici come Philippe Noiret, con cui ha girato sei film, Romy Schneider, intensa protagonista de La morte in diretta, e Dirk Bogarde nel suo ultimo ruolo di inglese mondano e insofferente ai suoi doveri di padre in Daddy Nostalgie (1990).