Forse ci vorrebbe il punto interrogativo alla fine del titolo. Eppure ne siamo convinti. Dopo la presentazione di Venezia 2020 e Cinema Ritrovato 2020 (rispettivamente alla 77esima e alla 34esima edizione), ci pare di annusare un entusiasmo superiore al solito. I due festival condividono tra l'altro una sezione - Venezia Classici - che quest'anno verrà ospitata nel suo habitat più naturale, Bologna, a suggellare il gemellaggio tra le due manifestazioni  Il cartellone di Venezia risulta al tempo stesso un po' ermetico e molto suggestivo (il comitato di selezione ha dovuto lavorare senza un gran numero di importanti titoli internazionali, e si è trasformato in un team di ricerca del nuovo e dell'imprevisto); mentre il Cinema Ritrovato, cambiando date e rinunciando a molti accreditati internazionali, avrà sicuramente un volto diverso dal solito.

Tuttavia, questi cambiamenti sono inferiori al senso simbolico che - a fine estate - entrambi rivestiranno per la cultura cinematografica e per la promozione del cinema in sala. Aver mantenuto la modalità dal vivo, pur affiancata da porzioni in streaming, è stato un gesto molto importante; i due festival faranno parlare i contenuti. E si capirà che gli spettatori hanno solamente bisogno di qualità e di curiosità per poter vincere residui timori e entrare in sala (ovviamente con tutti i comportamenti protetti che abbiamo imparato ad assumere e che ci aspettiamo dalle strutture). 

Qualcuno scherzosamente ha detto di adorare i posti distanziati nelle arene e nelle piazze di questa estate 2020 - che sta dimostrando quanto siano amate le proiezioni a cielo aperto in tutta Italia, capitanate da una Bologna cinefila fino al midollo. La soddisfazione verrebbe dal poter allungare le gambe, trovarsi a leggera - ma non eccessiva - distanza dagli altri, così da far convivere comfort e senso di condivisione, essenziale per l'esperienze del cinema su grande schermo. Ma anche senza seguire questa maliziosa provocazione, e tornando ad augurarci sale piene già da settembre, in fondo non stiamo parlando di questioni già sentite e già sperimentate?

I nemici del cinema in sala sono schierati da anni, forse da decenni: la televisione, il caldo, il mare, il video on demand, la Champions League, i Mondiali, la pirateria, gli snob "che tanto il cinema è morto", Internet, i giovani d'oggi (e di ieri, e di ieri l'altro), i germi, la gente che parla durante la proiezione, i telefonini accesi, ecc ecc. Stavolta il nemico è molto potente - come lo fu la Spagnola per il cinema nel 1918 e 1919 - eppure la risposta potrebbe essere travolgente. Come un secolo fa.

I festival sono come la tradizionale, avventurosa sequenza prima dei titoli di testa nei film della saga di James Bond. Qualcosa di potente, adrenalinico e subitaneo che serve a entrare attraverso il confine ed entrare nella storia. Entrare in sala, nel nostro caso. Buona visione e buona estate (Cinefilia Ritrovata riprenderà le pubblicazioni qualche giorno prima dell'inizio del Cinema Ritrovato).