Aldo (Alessandro Haber), è un attore teatrale di un certo successo e in attesa imminente della grande occasione di carriera, un ruolo in una importante produzione cinematografica francese. A dispetto della sua agente e amante Carla (Isabella Ferrari) che lo vorrebbe a Parigi alla festa di compleanno del regista, Aldo parte invece improvvisamente per la Puglia per partecipare al funerale di una donna da lui amata molti anni prima. Qui ne conosce la figlia, Adele (Sara Serraiocco), ormai adulta ma in pigiama da coniglio e armata di post-it coi quali etichettare qualsiasi cosa veda, e una zelante parente della defunta che lo informa che la ragazza è anche figlia sua. Aldo accetta quindi di accompagnare Adele in auto verso la casa della nonna con la quale andrà a vivere, obbediente al compito di rivelarle la propria identità nel corso del viaggio.
In In viaggio con Adele Alessandro Capitani, alla sua opera prima, tenta una rappresentazione dell'agrodolce della vita ma, pur avendo l'ambizione di delineare dei personaggi al di là dei classici tipi della commedia all'italiana, non riesce a renderne pienamente la complessità. Se il tema dell'incontro-scontro emotivo fra due protagonisti di solito ce li presenta agli antipodi, l'uno solido ma compresso nelle regole sociali e l'altro portatore di slancio vitale ma bisognoso di stabilità affettiva, Capitani ha il pregevole merito di sparigliare le carte portando in scena due individui entrambi in balia della difficoltà di vivere (la lezione de La pazza gioia di Paolo Virzì è lì da qualche parte sullo sfondo). Peccato che un tema archetipico, se non sostenuto da soluzioni narrative adeguate e originali, rischi di diventare semplicemente abusato.
Il viaggio on the road dell'eroe Aldo, da nevrotico ipocondriaco a padre, così come quello dell'eroina Adele da svagata seduttrice a figlia, sembra guidato più da uno sviluppo obbligato della trama che da un'evoluzione del rapporto fra i personaggi. Per lo spettatore risulta così difficile coniugare passaggi nei quali gli snodi emotivi vengono risolti in fretta con levità da commedia (la scoperta di Aldo di avere una figlia, l'incontro di Adele col fidanzato) con altri nei quali l'intensità delle relazioni umane viene presentata come il focus del racconto.
Poco centrato nel tono narrativo, In viaggio con Adele consente quindi sì di sorridere a tratti, sorvolando benevolmente su implausibilità della trama e alcune storyline eccessivamente grevi, ma non di provocare la partecipazione empatica che vorrebbe. Peccato perché Alessandro Haber fa un lavoro convincente nel ruolo, anche se ormai fatica a scrollarsi di dosso, di film in film, il personaggio dell'indeciso a tutto. E peccato anche per Sara Serraiocco, nonostante a intensi momenti interpretativi, che ne lasciano intuire notevoli qualità, si aggiungano eccessi di leziosaggine più artificiosi che seduttivi. Curioso invece il cameo di Patrice Leconte nel ruolo di se stesso.