Quando si parla di La Signora delle Camelie (Camille) di Ray C. Smallwood si fa una storia della scenografia. Rielaborazione filmica del 1921 dell’omonimo romanzo di Alexandre Dumas Fils, La Signora delle Camelie sfrutta tutto il potenziale del set design di interni. Merito di Natacha Rambova, designer statunitense il cui interesse per la scenografia nasce quasi accidentalmente in Russia, dopo aver interrotto una breve carriera nel balletto a causa dello scoppio della Rivoluzione d’Ottobre. In seguito a proficue collaborazioni con Cecil B. DeMille e Mitchell Leisen, Rambova incontra l’attrice Alla Nazimova e inizia a disegnare e progettare costumi, arredi e scenografie per i film della sua casa di produzione, la Nazimova Productions.

Galeotto è il set de La Signora delle Camelie in cui avviene il primo incontro tra Nazimova e Rodolfo Valentino, fresco di matrimonio con Jean Acker e all’apice dello status di divo dei divi grazie al successo de I quattro cavalieri dell’Apocalisse. Rambova, in seguito seconda moglie di Valentino, è colei che eleva la figura del divo a leggenda, diventando manager delle sue fortune attoriali: scarta quanti più progetti cinematografici che ritiene di poco valore o che fruttino meno di quanto “meriti” il marito, arrivando perfino a ricattare i produttori più in voga del momento. Il matrimonio dura molto poco e, dopo la separazione, Rambova si dedica al collezionismo e all’egittologia.

Nel film con Valentino/Armand (qui un po’troppo ingessato e rigido per poterlo definire il suo ruolo migliore) e Nazimova/Camille (divina), il talento e il gusto di Rambova si concretizzano nelle splendide architetture art déco e negli arredi minimalisti dal sapore decisamente avanguardistico. L’eccellente interpretazione di Alla Nazimova nella struggente e sfortunata Camille è impreziosita dagli indimenticabili costumi (come l’iconico abito decorato con un pattern di camelie bianche e lustrini neri) e dalle scenografie degli interni, apertamente influenzati dall’Espressionismo Tedesco e dai lavori di Hans Poelzig, figura chiave del movimento della Nuova Oggettività.

La Signora delle Camelie è un grande capolavoro visivo, un piacere per gli occhi e una delle più grandi testimonianze della storia della scenografia mondiale.