Nel 1932, pochi anni prima della concreta entrata in scena del Codice Hays e della Freedonia dei fratelli Marx, esce nei cinema americani Million Dollar Legs di Eddie Cline, regista noto soprattutto per i film co-diretti e scritti con Buster Keaton dopo la fine del sodalizio con Roscoe “Fatty” Arbuckle. A Klopstokia una nazione mitteleuropea popolata da “matti e capre” Tweeney, un rappresentante di spazzole, interpretato da Jack Oakie si innamora di Angela (Susan Fleming), figlia del presidente del paese (W.C. Fields), un tipo piuttosto burbero e violento. I due uomini diventano complici quando Tweeney escogita un piano che potrebbe salvare le condizioni economiche del paese e sventare quindi il colpo di stato. Infatti Tweeney o Sweetheart, come si ostina a chiamarlo il presidente, mette insieme una sgangherata, ma fortissima squadra per partecipare alle Olimpiadi e vincere così una cospicua somma di denaro per la salvezza di Klopstokia.

Il film è scandito da una frenetica serie di gag slapstick, meno raffinate ed elaborate di quelle di Keaton e più improntate verso la comicità alla Stan Laurel e Oliver Hardy e quindi alle cosiddette “torte in faccia” alla Mack Sennett. Così il protagonista di Million Dollar Legs è un onesto lavoratore come il personaggio di Keaton, ma la chiave del film è nel ribaltamento, all’interno del testo, della condizione ordinaria di un mondo già di per sé straordinario perpetrato dall’insieme dei personaggi, che è avvicinabile alla comicità dei fratelli Marx. Questo si deve soprattutto alla scrittura della sceneggiatura ad opera di Joseph L. Mankiewicz, che si sposa bene alla regia di Eddie Cline.

Million Dollar Legs è ancora radicato alle norme del cinema comico anni Venti e quindi cerca soprattutto di portare lo spettatore a ridere per quello che vede all’interno dello schermo. Però, di tanto in tanto, dalla scrittura di Mankiewicz, che nel periodo newyorkese aveva lavorato con i fratelli Marx, emerge l’arguzia di alcuni dialoghi, molto semplici e scarni, ma diretti a sottolineare l’assurdità delle cose, delle azioni degli attori e l’illogicità delle situazioni che creano gli stessi personaggi. Come quando Tweeney chiede all’innamorata come mai le presenze femminili di Klopstokia si chiamino tutte solo Angela e quelle maschili esclusivamente George e questa risponde semplicemente “perché no?”.

Eddie Cline privilegia quindi il Campo Totale e le inquadrature a Figura Intera per lasciare agli attori lo spazio necessario per muoversi all’interno del caos che hanno creato. Ma soprattutto per lasciare che la tentatrice-spia Mata Machree - personaggio alla Mata Hari - si possa esibire nelle sue danze conturbanti sia per portare alla rovina la squadra delle Olimpiadi, sia per affascinare il pubblico che in sala ride compiaciuto.